Un’altra violenta escalation si è verificata nella stazione ferroviaria di Milano.
Questa volta, nella calma notturna di piazza Luigi di Savoia, di fronte al terminal dei bus per gli aeroporti, è esplosa una scena di caos.
La Polizia Ferroviaria è intervenuta per placare un individuo di 27 anni in preda all’alterazione, che stava danneggiando le strutture della stazione. Ma l’arrivo degli agenti non ha fatto che alimentare la sua furia. Armato di una fionda improvvisata con abiti e pietre, l’uomo ha attaccato gli agenti, costringendoli a rispondere con un colpo di pistola che lo ha colpito alla spalla.
Il 36enne, cittadino egiziano, era stato precedentemente coinvolto in un presunto episodio di rapina con resistenza agli agenti, secondo quanto riportato dall’Ansa. Si tratta di un individuo già segnalato per richiesta di protezione internazionale, ma le autorità sembrano aver perso le sue tracce dopo un rigetto della pratica ad Ascoli.
Questo nuovo episodio di violenza giunge poco più di 24 ore dopo l’aggressione al vice ispettore di Polizia Christian Di Martino alla stazione di Lambrate. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, con Raffaella Paita di Italia Viva che denuncia un “contesto milanese fuori controllo” e sollecita interventi concreti da parte del Governo e del sindaco Sala.
Anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, esprime sconcerto per le critiche al Governo sulla sicurezza, sottolineando che in momenti come questi è fondamentale concentrarsi sul sostegno alle vittime e non sulla polemica politica.
Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, dopo aver rivolto il suo pensiero alla vittima dell’aggressione, mette in evidenza il caso di Hassan Hamis, il cittadino marocchino coinvolto nell’attacco a Lambrate, evidenziando una serie di precedenti per aggressione e criticando le politiche sull’immigrazione che, a suo dire, non riescono a gestire situazioni di pericolo evidente.
La cronaca di queste ore scuote Milano, mettendo in luce una realtà di violenza e insicurezza che richiede risposte immediate e concrete da parte delle istituzioni.