In una vasta operazione della DDA di Napoli è stata sequestrata la storica pizzeria del Presidente
Napoli, è stata effettuata una vasta operazione che ha portato al sequestro della rinomata pizzeria “dal Presidente”, nota per essere stata fondata dal pizzaiolo che un tempo servì il presidente americano Bill Clinton. L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sotto la guida dei pm Alessandra Converso e Daniela Varone, ha portato all’arresto di cinque individui, tra cui tre detenuti in carcere e due agli arresti domiciliari, accusati di trasferimento fraudolento di valori e auto riciclaggio con aggravante mafiosa.
Secondo le indagini, il famoso locale situato in via dei Tribunali era gestito sotto l’egida del clan camorrista dei Contini, che aveva finanziato l’acquisizione del locale offrendo anche protezione. Parte dei proventi del locale era destinata alla famiglia del clan, anche dopo l’arresto di un loro membro chiave, detenuto per reati legati al traffico di stupefacenti.
L’operazione ha incluso anche l’arresto di un poliziotto 56enne, accusato di intestazione fittizia di una società di panificazione, che aveva contribuito con circa 20.000 euro per l’avviamento del panificio, ora sequestrato. Il poliziotto è risultato coinvolto anche nella gestione quotidiana del panificio, dall’assunzione del personale fino alla selezione dei prodotti per gli impasti.
Tra gli arrestati figurano anche Massimiliano Di Caprio, 49 anni, e sua moglie Deborah Capasso, 47 anni, ritenuti figure centrali nell’operazione. A loro è stata imposta la custodia cautelare in carcere, insieme a Vincenzo Capozzoli, 49 anni, considerato un esponente del clan Contini e titolare occulto della pizzeria.
Le indagini, avviate grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, hanno rivelato che la società “La Regina dei Tribunali”, che gestiva la pizzeria, era intestata fittiziamente alla moglie di Di Caprio. Questa rivelazione ha portato alla luce una serie di modifiche nell’assetto societario effettuate per mascherare le vere dinamiche di proprietà e gestione.
Gli inquirenti hanno anche scoperto che i fondi illeciti, circa 412.435 euro, erano stati reinvestiti nelle attività di ristorazione e panificazione, nonché nell’acquisto di immobili di pregio. Inoltre, è stata sequestrata un’agenzia di viaggi e sette immobili di valore, per un totale di 3,5 milioni di euro.
Tra i dettagli più crudi emergenti dalle intercettazioni, c’è l’acquisizione violenta di un’agenzia di viaggi da parte di Di Caprio, che ha costretto il giovane gestore a cedergliela sotto minaccia. Questi episodi confermano l’immagine di un uomo che, nonostante le sue azioni criminali, non tollera aggressioni nei suoi confronti, come sottolineato dalle conversazioni intercettate tra sua moglie e una commercialista, anche lei arrestata.