Mai + Sole. Un’unione di amiche che ha fatto la differenza.
Dicono che l’unione faccia la forza. Se poi ad unirsi sono Donne è certo che sarà così.
Conosciamo bene la forza, il coraggio e la perseveranza che hanno nel raggiungere i loro intenti.
“Mai + sole” ne è l’esempio.
L’Associazione, fondata nel 2007, nasce da un’unione di amiche che con lo stesso sentire e spirito d’iniziativa hanno intrapreso questo viaggio per cercare nel loro piccolo di aiutare le tante donne vittime di violenza. Una piccola realtà che negli anni è cresciuta grazie all’ aiuto di tante donne, professioniste nei campi più disparati, che si sono unite realizzando una rete di solidarietà che in poco tempo ha portato l’associazione a essere riconosciuta “Rete Antiviolenza Nazionale “1522. Oggi sono in compagnia di Adonella Fiorito, presidente dell’associazione Mai +sole. Chi meglio di lei può raccontarci le tante lotte fatte negli anni per tutelare, soccorrere, e ridare speranza a tante donne vittime di violenza.
Chi ha avuto il piacere di conoscere Adonella sa che è una donna eccezionale in tutti i sensi, una combattente. Testarda, passionaria, che non si è mai arresa innanzi alle difficoltà, ma nelle sue sofferenze ha sempre trovato stimoli e forza per tendere una mano a chi avesse bisogno di aiuto. Tramuta il dolore in soccorso. Rendi le tue macerie fondamenta di nuovi inizi. Negli anni si è spesa per il suo intento in ogni modo possibile. E moltissime donne devono anche a lei, e alla sua associazione, il loro nuovo inizio.
Innanzitutto, grazie di aver accettato questa chiacchierata, Come nasce Mai+ sole?
Mai+Sole nasce per portare aiuto alle donne vittime di violenza nell’emergenza. Da subito abbiamo voluto essere reperibili 24 ore al giorno, perché è proprio nelle ore notturne o festive che la donna si sente sola ad affrontare i problemi. Dopo una approfondita ricerca per capire quale iter era giusto seguire, e una nostra formazione, ci siamo presentate alle forze dell’ordine, agli ospedali per comunicare la nostra presenza e disponibilità. Abbiamo iniziato a far conoscere il numero di telefono tramite le farmacie, le scuole le parrocchie e la prima chiamata non si è fatta attendere.
Qual è la vostra missione?
Da molti anni abbiamo un progetto di prevenzione sia per le insegnanti che per gli alunni di ogni ordine e grado; solo cambiando mentalità possiamo sperare, un giorno, di non dover più sentire le terrificanti notizie dal telegiornale.
Un bilancio di questi anni di attività?
Il bilancio purtroppo è positivo, nel senso che quasi ogni giorno arrivano richieste di aiuto, ma senza cercare di risolvere i problemi e promettere miracoli, le accompagniamo come mi piace dire “fuori dalla palude”.
Come, noi cittadini, possiamo supportare l’associazione?
L’associazione si può aiutare dandoci il 5×1000 oppure con donazione spontanee.
Raccontaci una bella storia a lieto fine.
Storie finite bene ne abbiamo molte, ma voglio ricordare quella mamma con due figli, che quando ha acquistato l’indipendenza e quindi la libertà ci ha detto “voi mi avete regalato una nuova vita”. Queste sono le nostre soddisfazioni, a volte serve proprio poco, basta sapere di non essere lasciate da sole.
Un appello alle donne che ci leggono. Denunciare perché?
Perché denunciare?
Perché nessuno merita di vivere nella violenza e poi perché è reato. Ci vuole coraggio, ma le leggi che tutelano ci sono, non dobbiamo mai voltare la faccia dall’altra parte.