Il piano di riarmo europeo da 800 miliardi di euro,
proposto dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, continua a dividere la maggioranza italiana. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso forti perplessità, definendo il progetto “fatto in fretta e senza logica”. Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha manifestato dubbi, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito il suo impegno europeista.
Intervenendo in videocollegamento a un convegno della Lega, Giorgetti ha sottolineato la necessità di un approccio più ragionato. “Per comprare un drone o un missile supersonico, un tank, non si va al supermercato,” ha dichiarato il ministro. “Servono investimenti pluriennali e un piano meditato, non decisioni prese in fretta e furia senza una logica.” Giorgetti ha inoltre invitato a distinguere tra gli aiuti all’Ucraina, considerati prioritari, e un piano di difesa europeo che richiede una visione a lungo termine.
Anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha espresso scetticismo. “Non possiamo pensare che il riarmo aiuti a chiudere le guerre,” ha affermato, ribadendo la sua convinzione che i conflitti si risolvano attraverso la diplomazia. Zaia ha sottolineato che la durata delle guerre è spesso proporzionale all’efficacia dell’azione diplomatica, invitando a riflettere su soluzioni che favoriscano la pace.
In netto contrasto con le posizioni della Lega, Antonio Tajani ha difeso il piano europeo, sottolineando l’importanza di una difesa comune. “Io sono europeista, convintamente europeista, e se fossi convinto che questo fosse un governo anti-europeo non ne farei parte,” ha dichiarato il ministro degli Esteri. Tajani ha ribadito che investire nella difesa non significa essere guerrafondai, ma garantire la sicurezza dei cittadini e rafforzare l’unità europea.
Le divergenze all’interno della maggioranza riflettono le diverse sensibilità politiche e strategiche sul tema del riarmo europeo. Mentre Giorgetti e Zaia invitano alla prudenza e alla riflessione, Tajani si schiera a favore di un’Europa più forte e coesa. Il dibattito è destinato a proseguire, con il Consiglio straordinario dell’UE che si preannuncia come un banco di prova per il governo italiano.