Rientro a scuola: non solo libri, ma crescita a tutto tondo con le attività extrascolastiche. Intervista alla pedagogista Giovanna Giacomini

Con il suono della campanella che segna la riapertura delle scuole, settembre non è solo il mese del ritorno tra i banchi, ma anche un momento cruciale per le famiglie e i ragazzi per esplorare e scegliere le attività extrascolastiche che arricchiranno il loro percorso di crescita.

L’inizio del nuovo anno scolastico rappresenta un’opportunità unica per bilanciare l’apprendimento accademico con lo sviluppo di passioni, talenti e competenze trasversali fondamentali. La pedagogista, formatrice e ideatrice del portale Edu-wow.com, Giovanna Giacomini ci fornisce dei preziosi suggerimenti e consigli sull’argomento.

Come scegliere le attività extrascolastiche?

È fondamentale ricordare, specialmente agli adulti, che il divertimento e l’aspetto ludico dovrebbero essere al primo posto. Sebbene queste attività possano anche favorire l’apprendimento e lo sviluppo di talenti o competenze specifiche, la priorità assoluta dev’essere sempre la dimensione ludica e sociale.Un compito cruciale per i genitori è distinguere tra le proprie aspettative e i reali bisogni dei figli. La società odierna, spesso veicolata da social media e video, ci propone un’immagine di genitore ideale che offre infinite opportunità ai figli, portandoli a eccellere in ogni campo. Questo contesto rischia di farci proiettare sui bambini desideri e ansie che non sono i loro, perdendo di vista la dimensione dell’infanzia e l’individualità di ogni piccolo.

Per fare scelte giuste su cosa è necessario prestare attenzione?

Non aver paura se tuo figlio non eccelle o non ama determinate attività. Non significa aver fallito come genitore. Molte generazioni, inclusa la nostra, sono cresciute senza la miriade di attività extrascolastiche di oggi, raggiungendo comunque serenità e successo nella vita. È essenziale distinguere la felicità della performance. Questo implica anche abbandonare la competizione tra famiglie basata sulla quantità di attività e risultati. Dobbiamo concentrarci su ciò che serve a quel bambino, in quel momento della sua vita. I quattro anni di un figlio non torneranno più, e ogni età ha il suo tempo. È essenziale ridefinire i nostri valori di base e ricordarci che i bambini hanno il diritto di vivere la propria infanzia.

Quanto sono importanti le attività di gruppo per i propri figli?

 Le attività di gruppo, in particolare quelle con uno scopo divertente, rafforzano la fiducia in sé, promuovono lo sviluppo del carattere, l’empatia e la compassione. Sentirsi connessi con gli altri, uscire dalla propria dimensione individuale per entrare in relazione, sono aspetti fondamentali che queste esperienze nutrono. Attività di volontariato, ad esempio, non solo sviluppano competenze pratiche (come la sostenibilità ambientale nel caso della raccolta della plastica), ma promuovono anche un senso di agire attivo e proattivo per il benessere collettivo.

Come trovare l’equilibrio tra vita famigliare e programmazione delle attività extrascolastiche?

La vera sfida per le famiglie è trovare il giusto equilibrio nella gestione delle attività extrascolastiche dei figli. Un sovraccarico di impegni può portare a stress e ansia, annullando di fatto i potenziali benefici e non garantendo particolari vantaggi accademici. Esiste una soglia da rispettare: il riposo, il gioco libero e il tempo per sé sono fondamentali per l’equilibrio psicofisico dei bambini. Oggi si parla spesso di un’eccessiva programmazione delle loro giornate.

Alcune strategie utili per bilanciare al meglio gli impegni e trovare un equilibrio sano sono:

  • Stabilire una routine settimanale e quotidiana chiara. Organizzare i giorni in modo da bilanciare gli impegni (come gli allenamenti di lunedì e giovedì) con pomeriggi completamente liberi. Si può adottare la regola del due, limitando le attività extrascolastiche a un massimo di due, in giorni distinti, almeno fino a una certa età (due giorni al di là del weekend). Inserire anche il tempo per i compiti e, cruciale, il tempo libero non strutturato per tutta la famiglia, quello in cui “non si fa niente” di prestabilito. L’agenda deve essere a misura di bambino. Ricordiamoci sempre che: la qualità batte la quantità. Meglio poche attività scelte con cura, che il bambino apprezza e che favoriscono una crescita serena, piuttosto che un calendario fittissimo che lo esaurisce. L’obiettivo primario è promuovere lo sviluppo armonioso del bambino, non sovraccaricarlo.
  • Flessibilità e adattabilità: l’agenda non è scolpita nella pietra. Bisogna essere pronti a modificarla in base ai segnali di stanchezza o sovraccarico dei figli. Rallentare i ritmi se li vediamo sopraffatti, eliminare attività o, al contrario, introdurne di nuove se si percepisce svogliatezza. L’obiettivo è calibrare gli impegni sul benessere di tutti, genitori inclusi.
  • Monitorare i segnali dei figli: osservare attentamente i bambini per capire se il carico di impegni è adeguato. Segnali come stanchezza, calo di entusiasmo, difficoltà di concentrazione, cambiamenti nei risultati scolastici, alterazioni nei ritmi sonno-veglia o nelle abitudini possono indicare un sovraccarico. Se si notano questi segnali, occorre intervenire prontamente, senza aspettare.

Un messaggio che vorrebbe dare ai genitori e agli studenti …

Il messaggio che vorrei dare a genitori e studenti è un invito alla serenità, alla scoperta e, soprattutto, alla felicità. È importante ricordare che imparare è bello e divertente, e non c’entrano niente i voti. Si impara per scoprire il mondo che ci circonda, per coltivare le proprie passioni, anche quando è difficile. I voti sono una conseguenza, non il fine ultimo.

Non è necessario essere i migliori; l’importante è impegnarsi, fare del proprio meglio e godersi questo viaggio di crescita. Ogni anno passa e non torna più. La vita non è fatta solo di scuola e compiti, ma anche di amicizie, scoperte ed esperienze. Sappiamo che la scuola a volte può essere faticosa, frustrante o mettervi alla prova. Nei giorni “storti”, siate gentili con voi stessi per primi. Questo vi insegnerà a esserlo anche con gli altri, ed è ciò di cui abbiamo più bisogno oggi, anche in classe. Preoccupatevi di stare bene e di far stare bene gli altri: questa è la cosa più importante.