Aggressione a Gae Aulenti: Il risentimento e la scelta casuale della vittima




Una confessione definita “lucida” ha gettato nuova luce sui motivi che hanno portato un uomo di 59 anni, identificato come Vincenzo Lanni, ad accoltellare la manager di Finlombarda Anna Laura Valsecchi. Il fatto è avvenuto la mattina di lunedì in piazza Gae Aulenti, a Milano. La vicenda, per la sua apparente casualità e il contesto scelto, ha destato profonda inquietudine.



Interrogato dal Pubblico Ministero Maria Cristina Ria, ha confermato la sua versione davanti al PM Vincenzo Lanni. L’aggressore ha confessato il gesto, ricostruendo una premeditazione motivata da un duplice e profondo risentimento. L’aggressione è stata descritta come un atto dimostrativo mirato più al contesto che alla persona.

Il 59enne ha indicato due fattori scatenanti:

L’Allontanamento dalla Comunità di Recupero. Giovedì scorso, l’uomo era stato allontanato dalla struttura 4Exodus nel Varesotto, dove era ospite. Ciò avvenne a causa di una condotta ritenuta pericolosa e incompatibile con le regole di convivenza.

Un licenziamento subito dieci anni prima da un’azienda di programmazione informatica ha alimentato una duratura frustrazione. Questo nei confronti di un intero sistema.

Secondo le sue dichiarazioni, questo mix di eventi lo avrebbe spinto a premeditare un’azione dimostrativa.

Il dato più sconcertante emerso dall’indagine riguarda la scelta del luogo. E, soprattutto, della vittima.

Vincenzo Lanni ha specificato di aver scelto Piazza Gae Aulenti, proprio accanto al grattacielo Unicredit. Lo considerava un “luogo simbolo del potere economico”. Il suo gesto, dunque, non era mirato alla donna, ma al contesto che essa rappresentava ai suoi occhi.

I carabinieri hanno confermato che l’aggressore non conosceva affatto Anna Laura Valsecchi.

L’ha aggredita per “mera scelta casuale”, volendo colpire, attraverso lei, il “contesto” economico e sociale contro cui covava insofferenza. La donna è stata colpita in quanto rappresentante, casuale e incolpevole, di quell’ambiente.

Le autorità sottolineano la lucidità con cui l’uomo ha fornito la sua confessione. Questo elemento sarà cruciale per le valutazioni legali in merito alla capacità di intendere e di volere. Attualmente, Vincenzo Lanni si trova recluso nel carcere di San Vittore.

La vicenda mette drammaticamente in luce come un forte risentimento personale possa sfociare in un atto di violenza indiscriminato contro un bersaglio simbolico. Questo risentimento è stato alimentato da frustrazioni professionali pregresse e da un recente allontanamento da una struttura di recupero.

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