Crisi interna, revoca di assessori Dc e approvazione del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale.
La giunta regionale della Sicilia guidata dal presidente Renato Schifani è al centro di una forte crisi politica interna. La situazione è precipitata con la revoca di due assessori della Dc, Nuccia Albano e Andrea Messina, e con la contestuale approvazione del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR). Tra richieste di dimissioni, inchieste su appalti e mobilitazioni nelle piazze, il governo siciliano vive uno dei momenti più turbolenti degli ultimi anni.
🧾 1. Il caso revoca-assessori
La rottura politica è esplosa quando gli assessori in quota Democrazia Cristiana, Nuccia Albano (Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro) e Andrea Messina (Autonomie Locali e Funzione Pubblica), non hanno formalizzato le dimissioni richieste dal governatore.
Alle 14:46 del giorno della seduta, Schifani ha firmato i decreti di revoca: “La tutela della legalità e della trasparenza delle istituzioni ha prevalso”, ha dichiarato. livesicilia.it
Nel frattempo, il partito Dc è stato travolto dalla bufera giudiziaria che coinvolge il suo leader Totò Cuffaro e il capogruppo all’Ars Carmelo Pace.
🔋 2. Il Piano Energetico Ambientale Regionale
In parallelo alla crisi politica, la giunta Schifani ha approvato il nuovo PEAR, che punta a rinnovare la strategia dell’isola in tema di energia e sostenibilità. Virgilio.it
Tra gli obiettivi: aumento delle fonti rinnovabili, efficientamento degli impianti pubblici, riduzione delle emissioni e valorizzazione del potenziale eolico e solare dell’isola.
🧭 3. Implicazioni politiche ed elettorali
La decisione di revocare gli assessori Dc ha generato malumori nella coalizione di centrodestra: esponenti come Gianfranco Micciché e Luca Sbardella avrebbero esercitato pressioni affinché la Dc fosse esclusa dalla squadra di governo.
Nel frattempo, opposizioni e sindacati hanno organizzato manifestazioni davanti a Palazzo d’Orleans, chiedendo le dimissioni dell’intera giunta. Tempostretto
Se la stabilità del governo dipende ora dalla tenuta della maggioranza, la credibilità istituzionale appare compromessa: un’inchiesta su appalti pubblici e nomine ha messo in discussione la governance regionale.
📝 Conclusione
Una congiuntura complessa per la giunta Schifani. Da un lato, un nuovo piano strategico per l’energia, dall’altro, una frattura interna che rischia di far deragliare l’esecutivo regionale.
La Sicilia guarda alla concretezza delle scelte: su energia, trasparenza e rilancio sociale. Ma il tempo è breve e la fiducia pubblica è messa alla prova.
I fatti principali
- Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha revocato le deleghe a due assessori della Democrazia Cristiana – Nuccia Albano (Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro) e Andrea Messina (Autonomie Locali e Funzione Pubblica) – in seguito a un’inchiesta della Procura di Palermo che ha chiesto l’arresto di 18 persone, incluso l’ex presidente regionale Salvatore Cuffaro. ANSA.it+2Il Fatto Quotidiano+2
- Schifani ha dichiarato che la decisione è “un atto dovuto, irrinunciabile e inevitabile”, spiegando che la presenza del partito coinvolto in indagini «non è compatibile con i principi di trasparenza e buon governo» che ha posto come fondamento del suo esecutivo. ANSA.it
- Parallelamente a questi provvedimenti politici-istituzionali, la giunta regionale ha preso misure per revocare o sospendere incarichi pubblici di dirigenti e funzionari coinvolti nell’indagine sugli appalti-truccati a Palermo. ANSA.it+1
- I partiti di opposizione e alcuni osservatori parlano di «scandalo a cielo aperto» e chiedono le dimissioni dell’intera giunta, sostenendo che la crisi politica e giudiziaria mette a rischio la stabilità del governo regionale.
❓ FAQ
Perché sono stati revocati gli assessori della Dc nella giunta siciliana?
Perché non hanno formalizzato le dimissioni richieste e la giunta, guidata da Schifani, li ha revocati per motivi di trasparenza e legalità.
Cosa prevede il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale della Sicilia?
Mira a potenziare le fonti rinnovabili, ridurre le emissioni, efficientare impianti pubblici e rafforzare la sostenibilità energetica.
Quali rischi corre la giunta regionale?
Una maggioranza traballante, proteste dell’opposizione, e la perdita di credibilità istituzionale a causa di inchieste su appalti e nomine pubbliche.
