La Repubblica Dominicana è piombata in un inatteso e totale buio a causa di un grave guasto che ha interessato il sistema elettrico nazionale, lasciando l’intero Paese senza energia e paralizzando la vita quotidiana e i servizi essenziali.
L’interruzione completa è stata innescata da un’avaria che ha coinvolto le centrali elettriche di San Pedro e Quisqueya. Il danno ha determinato la disconnessione di tutto il sistema interconnesso, causando un blackout su vasta scala che ha spento le luci in città, case, uffici e infrastrutture critiche in tutto il territorio dominicano.
Le autorità competenti hanno immediatamente avviato le indagini e le operazioni per ripristinare il servizio. L’entità del danno e i tempi necessari per un ripristino completo dell’erogazione restano, tuttavia, incerti.
Un blackout di tale portata ha avuto conseguenze immediate e significative:
L’assenza di elettricità ha bloccato il funzionamento dei semafori, creando congestioni e disagi al traffico urbano, e ha interrotto l’erogazione di acqua in molte aree, data la dipendenza delle pompe idriche dall’energia elettrica.
Molti ospedali e strutture sanitarie hanno dovuto fare affidamento sui generatori di emergenza, mentre banche e attività commerciali hanno dovuto sospendere le operazioni.
Il blocco delle attività produttive, industriali e turistiche, fondamentali per l’economia dominicana, è destinato a generare perdite economiche rilevanti.
Sebbene la Repubblica Dominicana vanti una matrice energetica parzialmente diversificata, questo ennesimo episodio di blackout (o apagón nel gergo locale) ha riacceso il dibattito sui problemi strutturali cronici che affliggono il settore elettrico nazionale.
Gli esperti del settore e l’opinione pubblica sottolineano la necessità di affrontare con urgenza le carenze infrastrutturali, la mancanza di manutenzione adeguata degli impianti e la piaga delle connessioni illegali (furto di energia) che gravano sulla stabilità e l’efficienza del sistema.
Il Governo è ora sotto pressione per fornire risposte concrete e per assicurare non solo un rapido ripristino del servizio, ma anche l’adozione di misure a lungo termine per prevenire future paralisi del Paese.
