L’Italia si prepara ad assumere un ruolo di primo piano negli sforzi di stabilizzazione e ricostruzione del Medio Oriente. È quanto ha dichiarato il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, a margine della riunione dei Ministri degli Esteri del G7 tenutasi a Niagara-on-the-lake, in Canada.
Il Ministro ha sottolineato che l’impegno italiano nella regione sarà “importante” e si focalizzerà su iniziative concrete volte a rafforzare la governance e la sicurezza in un’ottica di medio-lungo termine.
Tajani ha specificato che il contributo italiano potrà assumere diverse forme cruciali, citando in particolare due aree d’intervento:
La formazione della polizia palestinese: Un elemento chiave per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza interna, essenziale per la ricostruzione di un’Autorità Palestinese credibile e stabile.
Un supporto fondamentale per la gestione quotidiana dei servizi e delle istituzioni, che mira a rimettere in piedi l’apparato statale e a dare risposte concrete alla popolazione.
“L’Italia sarà sicuramente parte costruttiva,” ha ribadito il Ministro in un punto stampa.
L’impegno di Roma si traduce anche in un significativo sostegno finanziario. Tajani ha confermato l’investimento di 60 milioni di euro per la ricostruzione di Gaza, specificando che i primi 5 milioni erano già stati inviati nei mesi scorsi.
Il Ministro ha inoltre ricordato che l’Italia è in prima linea nella diplomazia regionale e ospiterà un evento cruciale:
“Organizzeremo la conferenza del Cairo per la ricostruzione… Ne parleremo e concorderemo ovviamente tutte le iniziative con i nostri interlocutori che non sono soltanto quelli del G7, ma anche i Paesi musulmani.”
L’obiettivo dell’Italia, come ribadito in più occasioni anche nel contesto della sua Presidenza del G7, resta quello di lavorare per una soluzione a due Stati, in cui Israele e Palestina possano convivere in pace e sicurezza.
Il posizionamento italiano si inserisce nel quadro di un rafforzamento del coordinamento tra i Paesi del G7 per un’azione congiunta che possa agevolare l’accesso agli aiuti umanitari e gettare le basi per un futuro stabile in Medio Oriente.


