Una svolta storica e unanime in materia di contrasto alla violenza di genere.
La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato, senza voti contrari, una norma considerata cruciale che introduce per la prima volta nel nostro ordinamento il principio del libero consenso negli atti sessuali.
Il concetto è chiaro e inequivocabile: “Solo sì è sì”.
Questa approvazione segna un cambio di paradigma culturale e giuridico, stabilendo in maniera netta che ogni atto sessuale compiuto in assenza di un consenso esplicito, liberamente manifestato e revocabile, costituisce violenza sessuale (stupro).
Fino a oggi, la legislazione tendeva a focalizzarsi sulla prova della costrizione, della minaccia o della resistenza della vittima. Con l’introduzione del principio del “Solo sì è sì”, il focus viene spostato interamente sul consenso della persona. In altre parole, l’assenza di un “no” non può più essere interpretata come un “sì”.
Come sottolineato nel dibattito in Commissione, l’approvazione di questa norma rappresenta una svolta fondamentale nel contrasto alla violenza di genere, ponendo le basi per una cultura che rispetti l’autonomia e l’integrità della persona. La legge non si limita a punire l’atto violento, ma interviene a livello preventivo e culturale, educando alla piena consapevolezza che la sessualità deve essere basata sul rispetto reciproco e sulla volontà condivisa.
Questo importante passo avanti legislativo risponde anche a quanto richiesto dalla Convenzione di Istanbul (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica), che all’articolo 36 chiede agli Stati di garantire che la condotta di natura sessuale non consensuale sia penalmente sanzionata.
L’Italia, con l’approvazione in Commissione, dimostra così di allinearsi pienamente agli standard europei e internazionali in materia di tutela delle vittime e di definizione del reato di violenza sessuale.
Uno degli aspetti più significativi di questa approvazione è l’unanimità raggiunta in Commissione Giustizia. Il risultato dimostra che su temi fondamentali e di civiltà come il contrasto alla violenza di genere, è possibile trovare un terreno comune tra forze politiche di maggioranza e opposizione.
Questo consenso bipartisan invia un messaggio potente all’intera Nazione, evidenziando una convergenza di intenti per far compiere al Paese passi decisivi in avanti sul piano dei diritti e della sicurezza delle donne e di tutte le persone.
La norma dovrà ora completare il suo iter parlamentare per diventare legge, ma l’approvazione in Commissione rappresenta un traguardo essenziale che promette di riscrivere le regole fondamentali delle relazioni interpersonali, basandole finalmente sul rispetto assoluto del consenso.



