Meloni all’Assemblea di Noi Moderati: Un Appello per il Premierato e la Riforma della Giustizia
L’assemblea nazionale di Noi Moderati è stata teatro di un acceso intervento della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha utilizzato l’occasione per trasformare il dibattito politico in una vera e propria chiamata alle urne, rivendicando con forza due pilastri fondamentali dell’azione del suo governo: la riforma costituzionale sul premierato e l’attesa riforma della giustizia.
In un discorso dai toni marcatamente improntati alla campagna elettorale, Meloni ha inteso rilanciare la necessità di stabilità e di efficienza istituzionale, puntando il dito contro le storture del sistema attuale.
Al centro del suo intervento è tornata la cosiddetta “madre di tutte le riforme”: l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio (il Premierato). Pur essendo ancora in fase di elaborazione parlamentare, la riforma è stata presentata come l’unica via per garantire quella stabilità governativa che, secondo la premier, è mancata storicamente al Paese e che rappresenta l’elemento chiave per la credibilità internazionale e la crescita economica dell’Italia.
Meloni ha sottolineato come l’instabilità politica abbia generato debiti e disattenzione per l’orizzonte di lungo termine. La riforma, ha ribadito, non indebolisce la Repubblica parlamentare, ma anzi, mira a dare al Capo del Governo la legittimazione popolare diretta, rendendo i governi più duraturi e, di conseguenza, più capaci di affrontare sfide strutturali.
Il secondo fronte di battaglia sollevato dalla Presidente del Consiglio è quello della riforma della giustizia. Su questo tema, Meloni ha innescato una polarizzazione diretta, preparando il terreno per il referendum che si terrà nel 2026.
Rivolgendosi direttamente alla platea e, idealmente, a tutti i cittadini, la premier ha lanciato una domanda retorica ma pungente: “Fatevi questa domanda: la giustizia in Italia funziona bene?”
Questa mossa non solo rivendica l’operato del Governo in materia giudiziaria ma serve anche a mobilitare il consenso in vista della consultazione referendaria. La sfida sulla giustizia si preannuncia come uno dei banchi di prova più significativi per la maggioranza, con le opposizioni già pronte all’attacco e impegnate nella raccolta firme per sostenere posizioni contrarie.
L’assemblea di Noi Moderati si è dunque trasformata in un palcoscenico per tracciare la rotta politica dei prossimi mesi, dove le riforme istituzionali e quelle della giustizia non sono semplici atti legislativi, ma strumenti di una visione politica che punta alla stabilità e al cambiamento radicale dell’assetto del Paese.
