Alta tensione Nato-Russia: La retorica si inasprisce su entrambi i fronti



L’escalation verbale tra la NATO e la Russia raggiunge un nuovo picco, con dichiarazioni che suggeriscono un potenziale cambio di paradigma strategico nell’Alleanza Atlantica e una ferma preparazione alla continuazione del conflitto da parte di Mosca.



Le parole dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato Militare della NATO, rilasciate al Financial Times, hanno acceso il dibattito internazionale. Cavo Dragone ha suggerito che l’Alleanza stia valutando la possibilità di adottare un approccio “più aggressivo o proattivo invece che reattivo” nei confronti di Mosca, in particolare nel contesto della guerra ibrida.

“Stiamo studiando tutto… Essere più aggressivi o proattivi invece che reattivi è qualcosa a cui stiamo pensando,” ha affermato Cavo Dragone, aggiungendo che un’azione potenzialmente “preventiva” nel dominio della guerra ibrida “potrebbe essere considerata un’azione difensiva,” pur riconoscendo che è “più lontano dal nostro normale modo di pensare.”

L’ammiraglio ha anche evidenziato i limiti che la NATO e i suoi membri affrontano rispetto alla controparte russa, citando “motivi etici, legali, giurisdizionali” che rendono la loro posizione “più difficile”. Tuttavia, ha anche citato il successo di missioni come Baltic Sentry (protezione del Mar Baltico) come prova che la deterrenza è tuttora efficace.

La reazione di Mosca non si è fatta attendere. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito le dichiarazioni della NATO come “irresponsabili”. Zakharova ha messo in guardia l’Alleanza, sostenendo che chi rilascia tali dichiarazioni “deve essere consapevole dei rischi e delle potenziali conseguenze che ne derivano, anche per i membri dell’alleanza.”

Contemporaneamente, il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un messaggio interno che sottolinea la necessità per il Paese di prepararsi per un lungo periodo di confronto.

L’esortazione a “prepararsi per continuare a combattere” riflette la percezione russa di un conflitto prolungato con l’Occidente e la determinazione a mantenere la propria posizione.

Le Implicazioni di una “Proattività” NATO
La possibile transizione da un approccio puramente difensivo e reattivo a uno più proattivo da parte della NATO segnerebbe un punto di svolta significativo.

Sebbene Cavo Dragone abbia inquadrato le azioni “preventive” come potenzialmente difensive, una mossa del genere rischierebbe di essere interpretata da Mosca come un’ulteriore provocazione o un’azione offensiva diretta, aumentando il rischio di errori di calcolo e di un’ulteriore e pericolosa escalation del conflitto, soprattutto in aree grigie come il cyberspazio.

In questo clima di crescente tensione, i messaggi lanciati da entrambe le parti suggeriscono un inasprimento della retorica e un irrigidimento delle posizioni strategiche, con pochi margini per una de-escalation immediata.