L’UE a Trump: “Sulle nostre regole decidiamo noi”




Bruxelles risponde con fermezza alla strategia USA: “Alleati più forti insieme”. Il dibattito sulla sovranità europea si infiamma con le reazioni di Crosetto, Musk, Wilders e Orban.



La tensione tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti è tornata a salire. Questo accade dopo che il presidente rieletto Donald Trump ha espresso una linea chiara e assertiva sulla politica commerciale e di sicurezza. Bruxelles percepisce ciò come una diretta minaccia alla sua autonomia regolamentare. La Commissione Europea ha risposto con una nota che riafferma con forza la sovranità del blocco. Essa dichiara: “Sulle nostre regole decidiamo noi.”

La dichiarazione arriva in un contesto di crescente preoccupazione a Bruxelles. C’è infatti la paura di un possibile isolazionismo economico statunitense e un disimpegno politico. Ciò potrebbe rimettere in discussione decenni di alleanza transatlantica. L’UE ha ribadito che, nonostante le divergenze, l’unica strada per affrontare le sfide globali è quella di essere “Alleati più forti insieme.” Ha invitato Washington a non compromettere i legami storici.

Le parole del tycoon hanno trovato immediata eco e commenti nelle capitali europee. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha analizzato con lucidità la strategia americana. Egli afferma: “Il tycoon ha esplicitato che l’Europa non gli serve.”
Questa presa di coscienza solleva il dibattito sulla necessità di una maggiore

Autonomia Strategica Europea (ASE), in particolare nel settore della difesa e della produzione industriale. Sebbene l’UE abbia sempre considerato gli Stati Uniti il suo principale garante della sicurezza, la retorica di Trump spinge i paesi membri a investire con urgenza in una capacità militare e industriale autoctona.

Parallelamente allo scontro istituzionale, le posizioni euroscettiche e anti-regolamentazione hanno guadagnato nuovo slancio. L’imprenditore Elon Musk, a seguito di una salata multa comminata dalle autorità europee (probabilmente in riferimento alle norme sul digitale o antitrust), ha lanciato un attacco frontale all’Unione.

“L’Unione va abolita, la sovranità torni ai singoli Stati,” ha twittato Musk. Ciò alimenta la narrazione che le regole di Bruxelles siano un ostacolo alla libertà d’impresa e all’innovazione.

Questa visione è stata prontamente cavalcata dai leader populisti ed euroscettici. Geert Wilders, leader olandese, e il Primo Ministro ungherese, Viktor Orban, noti per le loro posizioni critiche verso l’integrazione europea e le politiche migratorie di Bruxelles, sono insorti. Essi vedono nella posizione di Trump e nelle critiche di Musk una conferma della loro battaglia per un’Europa delle nazioni, meno centralizzata.

L’attuale scenario politico si configura come un bivio cruciale per l’Unione Europea. Da un lato, c’è la necessità di mantenere un dialogo costruttivo con il suo storico alleato americano. Dall’altro, l’imperativo è difendere la propria sovranità regolamentare e geopolitica in un mondo sempre più multipolare.