ScontroMusk Attacca l’UE, chiedendo l’abolizione e il ritorno agli Stati Singoli.




Elon Musk, il miliardario visionario CEO di Tesla, SpaceX e proprietario della piattaforma X (ex Twitter), ha scatenato una nuova bufera diplomatica e politica con l’Unione Europea, avanzando una proposta radicale: abolire l’istituzione comunitaria e far tornare la sovranità decisionale ai singoli Stati nazionali.


L’attacco frontale è avvenuto tramite la sua piattaforma social preferita, innescando immediatamente una discussione accesa e ottenendo una rapida e ferma risposta.

Le motivazioni esposte da Musk riguardano, come spesso accade, la sua critica a ciò che definisce un eccesso di burocrazia e un deficit democratico all’interno dell’Unione Europea. Secondo il magnate, il blocco sovranazionale eserciterebbe un potere sproporzionato che soffoca l’innovazione e limita la libertà di espressione, un tema a lui caro in relazione alle recenti normative digitali.

L’imprenditore ha suggerito che il continente dovrebbe tornare a una struttura basata su accordi intergovernativi tra Stati sovrani, smantellando la complessa impalcatura istituzionale dell’Unione, dalla Commissione al Parlamento Europeo.
“L’UE dovrebbe essere abolita. È troppo ingombrante, antidemocratica e ostacola il progresso economico. È tempo che i singoli Paesi europei riprendano il controllo del proprio destino,” si legge in uno dei suoi post più recenti, che ha raccolto migliaia di reazioni.

La Replica Densa e Unanime di Bruxelles
La reazione delle istituzioni europee non si è fatta attendere ed è stata tanto veloce quanto decisa, sottolineando in modo inequivocabile che “sulle nostre regole decidiamo noi”.

Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato Interno e figura chiave nei recenti scontri con Musk riguardo l’applicazione del Digital Services Act (DSA), ha guidato la risposta, respingendo le accuse come infondate e irrispettose del processo democratico che tiene uniti i 27 Paesi membri.

“L’Unione Europea è una democrazia fondata sul diritto e sui valori che lei sembra criticare. Le nostre regole non sono in vendita e non sono negoziabili,” ha dichiarato un portavoce della Commissione. “La nostra sovranità decisionale non sarà dettata da un singolo individuo, per quanto influente, che non è stato eletto da nessun cittadino europeo. Continueremo a proteggere i nostri cittadini e le nostre aziende, anche digitali, con un quadro normativo solido.”

Altri esponenti politici europei hanno ricordato a Musk che le leggi come il DSA e il Digital Markets Act (DMA) sono state approvate democraticamente da rappresentanti eletti (il Parlamento Europeo) e dai governi nazionali (il Consiglio dell’UE), e sono pensate per garantire un campo da gioco equo e proteggere gli utenti.

Un Vecchio Scontro con Nuove Posture
Non è la prima volta che l’Unione Europea e Musk entrano in rotta di collisione. Gli attriti sono diventati particolarmente evidenti da quando Musk ha acquisito X, con Bruxelles che ha messo in guardia la piattaforma sul rispetto delle nuove normative in materia di disinformazione e moderazione dei contenuti.

Questo ultimo attacco, tuttavia, rappresenta un’escalation, trasformando una disputa sulla regolamentazione tecnologica in una critica diretta all’esistenza e alla legittimità stessa dell’Unione Europea come entità politica.