Ancora una volta emergenza carceri. Cosa fa il Governo ? Non si può piu attendere.
“Ieri, e cioè all’indomani del varo da parte del Consiglio dei Ministri del decreto ‘carcere sicuro’, si sono registrati ben 3 morti e fortissime proteste alla Casa Circondariale di Sollicciano. In sequenza sono deceduti un detenuto a Pavia, che aveva tentato l’impiccamento il 27 giugno, un recluso impiccatosi a Firenze Sollicciano e un altro ristretto a Livorno, anch’egli aveva tentato l’impiccamento il 24 maggio. A Sollicciano, inoltre, i detenuti di tre sezioni hanno inscenato una fortissima protesta per la mancata erogazione dell’acqua, innescando incendi, salendo sui tetti e portandosi all’esterno dei padiglioni fino al muro di cinta. Uno di loro allo stato sarebbe ancora irreperibile, sebbene si pensi, o forse solo si spera, che non abbia varcato il muro perimetrale”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Del decreto carcere sicuro, di sicuro c’è solo che si tratta di un provvedimento farsa, inutile a risolvere la gravissima emergenza in atto e, anzi, foriero di ulteriori effetti pesantemente negativi. Peraltro, che sia un pasticcio è dimostrato anche dalla scomparsa nel testo pubblicato in gazzetta ufficiale dell’originario art. 5, relativo agli incarichi di livello dirigenziali nel Ministero della Giustizia, pure annunciato dal Ministro Nordio in conferenza stampa e da lui illustrato in senso diametralmente opposto a quello prefigurato nelle bozze circolate. Così nelle prigioni si continua a morire, dall’inizio dell’anno sono 52 i suicidi fra i detenuti e 5 nella Polizia penitenziaria, e a vivere e lavorare al servizio dello Stato nel caos più totale non sapendo se si raggiungerà incolumi la fine della giornata o del turno di servizio”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Prima che il sistema deflagri completamente, l’Esecutivo prenda compiutamente atto dell’emergenza senza precedenti negli ultimi 30 anni. Del resto, 3 decessi per suicidio in sole 12 ore non si erano mai visti. Necessitano misure che possano concretamente e immediatamente deflazionare il sovraffollamento di oltre 14.500 detenuti, rafforzare la Polizia penitenziaria, deficitaria di 18mila unità, garantire l’assistenza sanitaria e psichiatrica e avviare riforme strutturali e complessive. Di quanto sta accadendo, oltre alla naturale responsabilità politica, il Governo ha anche la responsabilità morale e, magari, non solo”, conclude De Fazio.