Tutti pazzi per la nuova serie poliziesca disponibile in Italia su Disney+. Con un tratto semplice ma onesto, High Potential racconta di una donna che risolve crimini tra una crisi emotiva e una corsa al supermercato
Nell’universo televisivo di oggi è molto difficile trovare qualcosa di originale. Si può dire che la mitica golden age delle serie tv sia finita da tempo. Complice un mercato molto competitivo e un’offerta troppo ampia, non è facile star dietro a tutte le novità e c’è il rischio di perdersi le gemme rare che sono in programma. Di fatti, solo in Italia tra Netflix, Amazon Prime Video, Now, Disney+ e Paramount+ c’è una tale dispersione di contenuti che per il pubblico è impossibile restare a galla in questo mare così agitato. Tra le tante serie tv che sono presenti in streaming, questa volta vogliamo segnalare High Potential che è disponibile su Disney+ dal 23 gennaio con gli episodi della prima stagione. In America la serie tv è stata un vero e proprio successo, tanto da essere rinnovata già per una seconda stagione. Qui è passata in sordina ma, nonostante tutto, merita di essere vista perché è coinvolgente. Di base è un crime drama molto convenzionale ma in realtà è un racconto moderno e attuale che riflette sulla figura della donna in un mondo popolato da soli uomini. Si ride e ci si diverte con i protagonisti di High Potential, e si intuisce chiaramente come in poche e semplici mosse (e senza strafare) c’è la possibilità di costruire ancora una buona serie tv.
Una donna con un alto potenziale cognitivo: di cosa parla High Potential
C’è da premettere una cosa: pur trattandosi di una serie originale e prodotta in America, High Potential è liberamente ispirata a Morgane – Detective, serie frango-belga che ha trovato un buon consenso a livello internazionale (anche in Italia) tanto da convincere di creare un “clone” e cercare di adattare il suo stile in altri paesi. Avendo un canovaccio molto semplice, la vicenda in sé di High Potential può essere riprodotta senza nessun problema dato che, al centro della storia, ci sono le vicende di una donna come tante ma che ha la capacità di risolvere crimini. Protagonista è Morgan Gillory. Lei è una madre single con tre figli che lavora come donna delle pulizie per il Los Angeles Police Department. È dotata di un alto potenziale cognitivo con un quoziente di intelligenza pari a 160 e, dopo aver risolto un caso usando la sua mente non convenzionale, diventa consulente per la divisione reati gravi della polizia di Los Angeles. Ma non è tutto. Oltre ai soliti casi di puntata che Morgan risolvere insieme alla polizia, c’è anche una trama secondaria che si sviluppa in parallelo in cui la donna ricorrere l’aiuto delle risorse della polizia per scoprire cosa è successo al suo primo fidanzato e il padre della figlia maggiore, scomparso quando la ragazza era una neonata.
Non è il solito crime drama
Nell’attuale panorama televisivo ci sono troppe serie tv a sfondo poliziesco. Oramai anche questo genere è stato abusato e, per l’appunto, trovare qualcosa di originale è un fatto unico e raro. Dopo i vari CSI, NCIS e via dicendo ci sono troppe serie sullo stesso genere e molte non trovano consensi dal pubblico. High Potential si libera da tutto questo e gioca con gli stessi clichè di crime drama, puntando tutto sui suoi personaggi, evitando (volutamente) di costruire una trama complessa e difficile da seguire, così da dare agio allo spettatore di perdersi in un racconto coeso, semplice, di impatto ma confortante. Infatti, i casi che Morgan si trova a risolvere non sono affatto complicati e vengono affrontati sempre con ilarità e simpatia, seguendo alla regola le intenzioni dello show. Più di tutto, High Potential convince proprio perché mette in scena una storia di una donna e della sua famiglia che si divide tra obblighi e doveri, evidenziando un ritratto vivido della società di oggi.
Una serie fresca e divertente
Come si può notare da questo sguardo complessivo, High Potential è una vera e propria boccata fresca in un panorama fin troppo affollato di serie tv. Convince proprio perché gioca con gli stessi clichè di un dramma poliziesco, confezionando un racconto corale, ilare e divertente che riflette sui “miti” del mondo che abbiamo intorno e lo fa senza ingerenze ma con un occhio sognante e poco critico.

