25 anni di Grande Fratello e, da tempo, il programma di Canale 5 soffre la concorrenza ma anche una scarsa qualità. Di quel reality che fu condotto da Daria Bignardi nel settembre del 2000 non resta poco o nulla. A trionfare è la tv spazzatura
Il primo episodio risale al settembre del 2000 e, fin da quando il Grande Fratello ha fatto la sua apparizione nella tv italiana, c’è sempre stato grande interesse attorno ai suoi meccanismi e attorno a tutti i suoi protagonisti. È un format di importazione ma nel nostro Paese, nell’arco di questi ultimi 25 anni, è uno dei programmi più longevi. Si chiama reality perché, di norma, dovrebbe essere uno show senza copione in cui un gruppo di persone – sia donne che uomini – sono “costrette” a vivere sotto lo stesso tetto, spiate h24 dall’occhio attento del Grande Fratello per comprendere quanto sia difficile relazionarsi con un manipolo di sconosciuti. Il programma che è diventato il fiore all’occhiello di Canale 5, è nato come un esperimento sociale e come trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo per gli sconosciuti che hanno partecipato al reality. La prima edizione è stata fulminante. Il pubblico, spinto dalla curiosità, si è lasciato trascinare da un programma del tutto nuovo per la tv italiana. E gli ascolti hanno parlato molto chiaro. La stessa formula è stata replicata anche negli anni successivi, con le varianti NIP e VIP, tanto da diventare il reality più rappresentativo dell’epoca moderna. Ma dopo 25 anni qualcosa è andato storto. Ora quello show che macinava ascolti sia in live che sui social, oggi è diventato l’ombra di se stesso tanto da non trovare più il favore del pubblico. Il motivo? Di reality è rimasto ben poco, ora c’è solo un interesse – alquanto becero – per la polemica facile e sterile.
Il Grande Fratello: da show macina-consensi a fanalino di coda delle reti Mediaset
La questione ascolti e indice di gradimento non è un problema che da diverso tempo sta creando malumori ai vertici di Mediaset. Infatti, anche l’edizione che è ancora in onda su Canale 5, non è da meno. La nuova stagione – che si spera possa terminare quanto prima – è in tv sotto il più completo disinteresse da parte del pubblico. Vuoi per una conduzione sterile e con poco appeal e vuoi per un duo di opinionisti che non riescono a stare al gioco con gli inquilini della Casa. Non si sa per quale motivo, ma i vertici della rete continuano a investire su un programma che, di fatto, non ha nulla da dire. Se all’inizio era nato come un vero e proprio esperimento sociale ed era stato più coinvolgente grazie alla conduzione di Daria Bignardi, con lo scorrere del tempo lo show ha perso la sua potenza e non è riuscito più a bucare la quarta parete, diventando solo un’imitazione di ciò che era venti anni fa. E non sono bastati i cambi di conduttore, il cast studiato nei minimi dettagli: sono i menage tra gli inquilini a non funzionare più. Quindi, perché continuare con l’accanimento?

Ma chiamiamola pure tv spazzatura
Solo di recente, Piersilvio Berlusconi ha imposto un nuovo codice di comportamento per il Grande Fratello e i suoi concorrenti. Dopo alcuni avvenimenti piuttosto spiacevoli – vedi il caso Bellavia -, a Mediaset si è cercato di spogliare il programma da tutti quei meccanismi di una tv spazzatura e portare qualcosa di fresco, nuovo e di edulcorato che più “rispecchiasse” i valori della tv commerciale. Sta di fatto che la scelta è stata un altro buco nell’acqua che non ha fatto altro che affossare ancora di più il “mito” del Grande Fratello. Se viene meno proprio quell’alone da trash tv e vengono meno i litigi – a volte anche violenti – e gli intrecci – anche poco corretti – tra gli inquilini, non resta poco o nulla del reality. L’inversione di rotta ha influito anche sulla scelta del cast che, di conseguenza, è diventato poco incisivo. Infatti, l’edizione che è ancora in onda, mostra tutti gli errori che ci sono a monte di cui nessuno – da quel che sembra – riesce a cambiare o a liminare. Il Grande Fratello è un morto che cammina e si dovrebbe solo mettere fino al supplizio.
Di quel primo Grande Fratello resta solo un pallido di ricordo
Dicevamo, l’idea che è alla base del programma è stata molto interessante proprio perché in tv non si era mai vista una cosa del genere. Per Mediaset, gli anni 2000 hanno rappresentato un momento di grande espansione. La giostra dei reality, però, si è fermata molto presto, fagocitata da una voglia continua di replicare il format senza innovare il programma e senza rispondere ai gusti del pubblico. Lo dimostra ciò che abbiamo di fronte. Per fortuna, esiste ancora il telecomando.