La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non si presenterà in Senato per riferire sul Consiglio straordinario europeo dedicato alla crisi in Ucraina. La decisione, emersa durante la Conferenza dei Capigruppo, ha scatenato una forte protesta da parte delle opposizioni, che accusano il governo di mancanza di trasparenza e di evitare il confronto parlamentare.
Il presidente dei senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, ha espresso il suo disappunto: “La decisione di non esserci ci dispiace molto. Siamo preoccupati. Sono settimane che chiediamo che venga a riferire in Parlamento, dal caso Almasri al fatto che vengano spiati giornalisti e ONG, ma ha sempre rifiutato”. Anche Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha criticato la scelta di Meloni, sottolineando che “la maggioranza è divisa”.
Le tensioni all’interno della maggioranza sono evidenti. Recentemente, la Lega e Forza Italia hanno mostrato divergenze su vari temi, tra cui il taglio del canone Rai e la sanità in Calabria. Queste divisioni rischiano di indebolire ulteriormente la coesione del governo Meloni, già messo alla prova da questioni internazionali e interne.
La mancata informativa di Giorgia Meloni al Senato sul Consiglio UE su Kiev rappresenta un momento di forte tensione politica. Le opposizioni chiedono maggiore trasparenza e confronto, mentre le divisioni all’interno della maggioranza sollevano interrogativi sulla stabilità del governo. In un contesto internazionale sempre più complesso, la capacità di dialogo e coesione politica diventa cruciale per affrontare le sfide future.

