Trump Costretto a Reintegrare 24.000 Dipendenti Licenziati

donald trump attacca uno dei testimoni



L’amministrazione Trump è stata obbligata a reintegrare 24.000 dipendenti federali licenziati, dopo che un giudice federale ha dichiarato illegittimi i licenziamenti di massa. La decisione, riportata dal Washington Post , rappresenta un duro colpo per il presidente degli Stati Uniti, che aveva giustificato i tagli come parte di un piano per ridurre l’apparato governativo.


Il giudice distrettuale James Bredar ha stabilito che i licenziamenti violavano le norme che regolano il trattamento dei dipendenti federali in prova. La sentenza ha ordinato la reintegrazione immediata dei lavoratori, molti dei quali erano stati assunti in agenzie chiave come il Tesoro e l’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA). “Questa decisione è un chiaro segnale che nessuno è al di sopra della legge,” ha dichiarato il giudice.


In risposta, Trump ha attaccato duramente il giudice, definendolo “un pazzo della sinistra radicale” e chiedendo il suo impeachment. Il presidente ha utilizzato il suo social network, Truth, per accusare il giudice di ostacolare la sua amministrazione e di voler proteggere “un sistema inefficiente e corrotto.” Le sue dichiarazioni hanno suscitato reazioni contrastanti, con i critici che lo accusano di minare l’indipendenza della magistratura.

Parallelamente, Trump ha criticato un altro giudice federale che ha sospeso le deportazioni di presunti membri della gang venezuelana Tren De Aragua. L’amministrazione aveva invocato l’Alien Enemies Act del 1798 per giustificare le espulsioni, ma il giudice ha bloccato temporaneamente la misura, ordinando che i voli con i deportati fossero fermati. Trump ha definito la decisione “un affronto alla sicurezza nazionale.”

Le ultime vicende mettono in evidenza le crescenti tensioni tra l’amministrazione Trump e il sistema giudiziario americano. Mentre il presidente continua a difendere le sue politiche con toni accesi, le decisioni dei tribunali rappresentano un freno significativo ai suoi piani. La questione dei licenziamenti e delle deportazioni rimane al centro del dibattito politico, con implicazioni che potrebbero influenzare il futuro della sua presidenza.