Un terremoto di magnitudo 6.8 è stato registrato questa mattina al largo delle isole Curili. Si è verificato in una zona sismicamente molto attiva tra la penisola russa della Kamchatka e l’isola giapponese di Hokkaido.
L’evento, secondo quanto riportato dall’USGS (United States Geological Survey), ha avuto un epicentro a 35 chilometri di profondità.
La scossa, avvenuta in una regione remota dell’Oceano Pacifico, ha suscitato un’immediata allerta. Però al momento non sono stati segnalati danni a persone o cose. Le autorità locali stanno monitorando la situazione.
Data la profondità dell’ipocentro e la distanza dalla terraferma, il rischio di uno tsunami significativo è considerato basso. Tuttavia, i centri di allerta regionali rimangono vigili.
Le isole Curili, da tempo oggetto di una disputa territoriale tra Russia e Giappone, si trovano in una delle zone con la più alta attività sismica del mondo. Si trovano lungo la cosiddetta “cintura di fuoco” del Pacifico.
Si tratta di un’area dove la placca tettonica del Pacifico subduce (scivola) sotto la placca euroasiatica. La zona è nota per causare frequenti terremoti e attività vulcanica. Questo evento si inserisce quindi in un contesto geologico noto per la sua instabilità.
