Hamas ha confermato oggi la morte del suo leader a Gaza, Yahya Sinwar, a quasi tre mesi di distanza dall’annuncio dell’uccisione da parte di Israele. La notizia, diffusa da un comunicato ufficiale del gruppo, pone fine a mesi di speculazioni sul destino di uno dei capi più ricercati dalle forze israeliane.
Secondo quanto riportato dal comunicato, Sinwar sarebbe stato ucciso “durante un’operazione segreta delle forze di occupazione sioniste” avvenuta “verso la fine di maggio”. Il testo rende omaggio a Sinwar come a un “martire della resistenza” e a un “simbolo di perseveranza”. La sua scomparsa, pur dolorosa, non fermerà la lotta, prosegue la nota, aggiungendo che la leadership di Hamas è “una struttura collettiva e unita”.
Il 22 maggio 2025, l’esercito israeliano (IDF) aveva annunciato di aver ucciso Sinwar in un raid mirato nel sud della Striscia di Gaza. All’epoca, l’IDF aveva fornito dettagli sull’operazione, affermando di averlo localizzato in un tunnel a Khan Yunis. Tuttavia, Hamas aveva sempre negato la notizia, definendola “propaganda israeliana”.
La conferma di oggi arriva in un momento cruciale per il conflitto, mentre i negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi sembrano essere in una fase di stallo. La morte di Sinwar potrebbe avere ripercussioni significative sulla struttura di comando di Hamas e sulle future strategie del gruppo.
Nel frattempo, la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’escalation delle tensioni nella regione. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito. Il Papa Leone XIV ha rinnovato il suo appello per la pace e la fine immediata delle ostilità.
L’identità del successore di Sinwar a Gaza non è stata ancora resa nota.