Le parole pronunciate da don Renzo Cozzi durante l’omelia per il funerale di Mario Paglino e Gianni Grossi, i due designer novaresi tragicamente scomparsi in un incidente stradale sull’A4, hanno sollevato una tempesta di polemiche.
Il parroco della Basilica di San Gaudenzio a Novara ha definito il loro legame come un’”amicizia profonda”, scatenando l’indignazione di amici e conoscenti. Queste persone li conoscevano come una coppia, unita in matrimonio dal 2022.
Paglino e Grossi, infatti, non erano solo amici, ma avevano un legame di lungo corso. Avevano coronato il proprio amore sposandosi tre anni fa. Un’unione che era stata anche simbolicamente omaggiata con una loro foto all’ingresso della chiesa. Questa era a testimonianza di un amore non solo vissuto, ma anche riconosciuto legalmente.
La scelta delle parole del sacerdote è stata accolta con profondo sdegno. Lui ha ammesso di non aver conosciuto la coppia né di aver parlato con i familiari prima della celebrazione.
Le persone più vicine a Mario e Gianni hanno criticato la decisione di minimizzare la loro relazione a una semplice amicizia. È un gesto percepito come una mancanza di rispetto verso il loro amore e il loro legame.
Due giorni dopo l’omelia, don Cozzi è tornato sull’accaduto. Ha espresso il suo dispiacere per le parole usate. Ha spiegato di non aver voluto esprimere un giudizio, ma di essersi trovato in una situazione complessa a causa della dottrina della Chiesa.
“Penso che loro due si amassero profondamente”, ha dichiarato il parroco. Ha aggiunto però che la Chiesa non riconosce le unioni tra persone dello stesso sesso. Pertanto, per non contravvenire alle regole ecclesiastiche, ha cercato un modo diverso per esprimersi. Ha scelto il termine “amicizia” per descrivere il loro legame.
Questa spiegazione, se da un lato chiarisce le intenzioni del sacerdote, dall’altro riaccende il dibattito sul rapporto tra la fede e l’inclusione. Questo è particolarmente rilevante riguardo alle coppie omosessuali.
L’incidente che ha stroncato le vite di Mario e Gianni è avvenuto a seguito di uno scontro con l’auto guidata contromano. Egidio Ceriano, 82 anni, è morto sul colpo. Nella tragedia ha perso la vita anche Valerio Amodio Giurni, 37 anni. La moglie, Silvia Moramarco, si trova in ospedale in condizioni critiche ma cosciente.