Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che parlerà “molto presto” con il presidente russo Vladimir Putin, esprimendo profonda insoddisfazione per l’evolversi del conflitto in Ucraina.
“Non sono affatto contento di quello che sta accadendo”, ha affermato Trump, riferendosi al massiccio attacco russo su Kiev, che ha incluso oltre 800 droni e 13 missili, colpendo anche il palazzo del governo.
L’annuncio del colloquio con Putin arriva mentre l’amministrazione Trump prepara una seconda fase di sanzioni contro Mosca. Secondo fonti ufficiali, il presidente americano ha ribadito la necessità di trovare una soluzione diplomatica al conflitto, pur non escludendo misure più dure per isolare la Russia sul piano economico.
“Credo che troveremo una soluzione. Dobbiamo farlo”, ha dichiarato Trump ai giornalisti, sottolineando la sua fiducia nella possibilità di un accordo, nonostante le difficoltà emerse anche dopo il vertice con Putin tenutosi in Alaska il mese scorso.
Nel frattempo, diversi leader dell’Unione Europea sono attesi a Washington per discutere con Trump le modalità per porre fine alla guerra. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore l’iniziativa, definendo le sanzioni “l’idea giusta” e invitando i Paesi europei a interrompere l’acquisto di energia dalla Russia.
L’attacco russo ha provocato blackout diffusi nella regione di Kiev, colpendo la centrale termoelettrica di Trypilska, la più potente della zona. Secondo il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, “Putin non è affatto pronto a terminare la guerra” e continua a perseguire una strategia di provocazione e destabilizzazione.
Il colloquio tra Trump e Putin potrebbe rappresentare un punto di svolta, ma resta da vedere se le parole si tradurranno in azioni concrete. In un clima di incertezza, la comunità internazionale osserva con attenzione ogni mossa, sperando che il dialogo possa finalmente aprire la strada alla pace.

