Ciò che è successo l’11 settembre del 2001 è una pagina di storia che non si potrà mai dimenticare. In quella data l’America – e il mondo intero – ha scoperto la paura del terrorismo. Il cinema diverse volte ha celebrato l’attentato alle Torri Gemelli. Qui ci sono i film più rappresentativi.
La ferita è ancora aperta su tutto quello che è avvenuto l’11 settembre del 2001. Nella stessa data di oggi ma di 24 anni fa, l’America è stata colpita al cuore del suo impero capitalistico e il mondo conosceva la paura degli attentati terroristici. La caduta delle Torri Gemelle ha segnato una pagina di storia molto complessa e articolata, per molti ancora inspiegabile sotto tanti e diversi punti di vista. Ricordare le vittime innocenti che sono morte a causa di un nemico insidioso e che ha mostrato quanto potevano essere pericolose le sue armi, ha aperto una lunga disanima sull’argomento.
Cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato: è impossibile da capire. Una cosa è certa. Ricordare l’attentato dell’11 settembre del 2001 è lecito non solo per ricordare le vittime ma anche per ricordare quanto il mondo stesso sia cambiato da quel giorno fatidico. Il cinema, come il piccolo schermo, più volte ha celebrato i morti, la rabbia e i punti più oscuri di un attentato che ha cambiato per sempre il mondo in cui viviamo. Nel giorno del suo 24esimo anniversario, ecco quali sono quelli più rappresentativi.
Molto forte, incredibilmente vicino (2011)
Questo film, adattamento del romanzo di Jonathan Safran Foer, non racconta direttamente gli eventi dell’11 settembre ma la sua scia di conseguenze attraverso gli occhi di un bambino che ha perso il padre durante gli attacchi. Il film, che ha ottenuto due candidature agli Oscar, per miglior film e miglior attore non protagonista (Max von Sydow), è interpretato dal giovane Thomas Horn, al fianco di Tom Hanks e Sandra Bullock
World Trade Center (2006)
Diretto da Oliver Stone, il film è basato sulle vicende reali dei primi soccorritori e dei sopravvissuti al crollo delle Torri gemelle, con particolare attenzione alla storia di John McLoughlin e Will Jimeno. Un omaggio agli eroi del disastro con un cast di star: Nicolas Cage, Maggie Gyllenhaal, Michael Shannon e Jon Bernthal.
Fahrenheit 9/11 (2004)
Uno dei più celebri film inchiesta firmati da Michael Moore. Il focus principale del documentario era quello dei rapporti tra la famiglia dell’allora presidente George W. Bush e il terrorista Osama Bin Laden, intreccio che si è sviluppato nell’arco di oltre tre decenni. Tra le tesi sostenute da Moore, c’è anche quella che nei giorni immediatamente successivi all’attentato 24 membri della famiglia Bin Laden, presenti negli Stati Uniti, sono stati segretamente evacuati senza essere sottoposti ad alcun tipo di indagine.
Moore inoltre afferma che l’amministrazione Bush ha indotto un clima di paura fra la popolazione americana attraverso i mass media e passa in rassegna dubbie misure anti-terrorismo, quali l’infiltrazione da parte di agenti in gruppi pacifisti o l’emanazione del Patriot Act. Il soggetto del documentario diventa quindi la guerra in Iraq: Moore confronta le vite degli iracheni prima e dopo l’invasione. Il film fu premiato a Cannes con la Palma d’oro. Con oltre 220 milioni di dollari di incassi, è il documentario di maggior successo al botteghino.
United 93 (2006)
Nel 2006, Paul Greengrass ha ricostruito la dinamica del volo United Airlines 93, dirottato nel corso dell’attacco terroristico che ha coinvolto il World Trade Center e il Pentagono che non raggiunse il suo obiettivo, che sarebbe stato, presumibilmente o la Casa Bianca o il Campidoglio, grazie alla rivolta dei passeggeri che costrinsero il terrorista che si trovava ai comandi a farlo precipitare. Una candidatura agli Oscar e due Bafta.
11 settembre 2001 (2002)
Uscito un anno dopo i fatti, 11’09″01 – September 11 è una raccolta di 11 minifilm (tutti della durata esatta di 11 minuti, nove secondi e un fotogramma) realizzati da altrettanti registi. Il film, presentato a Venezia, suscitò polemiche perché gli episodi sono ambientati in Paesi diversi e, come si legge nei titoli di testa, ciascun autore si è espresso liberamente e secondo la propria storia.