Le recenti incursioni di droni e le dichiarazioni di alto livello da Kiev e Bruxelles hanno acceso un allarme rosso sulla sicurezza europea. Ciò ha sollevato preoccupazioni per un’estensione del conflitto oltre i confini ucraini.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un avvertimento diretto, suggerendo che l’Italia “potrebbe essere la prossima” a subire attacchi. Nel frattempo, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha categoricamente affermato che l’Unione Europea è “già in una guerra ibrida” con Mosca.
L’allarme lanciato da Zelensky è maturato a seguito di presunte incursioni di droni non identificati o di origine russa in vari Paesi europei. Il presidente ucraino, in un post diffuso su una piattaforma social, ha dichiarato che le forze ucraine hanno intercettato un numero significativo di velivoli. “Abbiamo intercettato 92 droni diretti verso la Polonia. L’Italia potrebbe essere la prossima”.
L’obiettivo di queste azioni, secondo Zelensky, sarebbe duplice:
Testare la Risposta Europea: “Putin sta testando ciò che hanno gli europei”, ha ribadito. Questo suggerisce un tentativo di misurare la capacità di difesa e la risolutezza dei Paesi NATO e UE.
Ridurre gli Aiuti all’Ucraina: L’intento sarebbe quello di generare preoccupazione tra i Paesi alleati. Questo spinge i Paesi a trattenere i propri sistemi di difesa aerea per la protezione interna anziché trasferirli a Kiev, specialmente in vista dell’imminente inverno.
Zelensky ha controbattuto a questa potenziale strategia, insistendo sul fatto che la migliore difesa per l’Europa è continuare a sostenere l’Ucraina. Ha sottolineato la necessità di condividere non solo armamenti, ma soprattutto “conoscenza” ed “esperienza” maturata sul campo contro la minaccia dei droni.
Dombrovskis: “È Già Guerra Ibrida”
A rafforzare il clima di crescente tensione è giunta la ferma dichiarazione del vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis. Ha sottolineato come la minaccia non sia più soltanto teorica.
“L’UE è già in una guerra ibrida con Mosca,” ha affermato Dombrovskis. Si riferisce a una gamma di attacchi che vanno oltre il conflitto militare tradizionale:
Cyberattacchi: Colpi mirati a infrastrutture e istituzioni europee.
Disinformazione: Campagne volte a minare la coesione sociale e politica all’interno dell’Unione.
Infiltrazioni e Sabotaggi: Attività volte a destabilizzare o danneggiare Paesi membri.
La presenza e il pattugliamento di droni sospetti vicino a basi militari sensibili in Paesi come la Norvegia (vicino alla base degli F-35) e la Danimarca, riportate da vari media, aggiungono un elemento tangibile a questa “guerra ibrida”. Ciò porta la minaccia fisica a ridosso dei confini NATO e acuisce la percezione di un’escalation non convenzionale.
Le dichiarazioni hanno immediatamente generato un dibattito intenso sul livello di preparazione e sulla strategia di difesa collettiva dell’Europa.
Il presidente del Comitato militare della NATO, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha ribadito la ferma posizione dell’Alleanza. “Ogni minaccia allo spazio aereo, terrestre e marittimo della NATO sarà affrontata con una risposta risoluta e proporzionata. Siamo pronti. Non ci devono essere dubbi.”
L’avvertimento di Zelensky, sebbene contestualizzato nella sua incessante richiesta di supporto, costringe i Paesi come l’Italia a riconsiderare i propri piani di difesa. I Paesi devono valutare l’effettiva vulnerabilità delle proprie infrastrutture critiche a un tipo di attacco asimmetrico come quello condotto tramite sciami o singoli droni.
Le parole di Dombrovskis, d’altra parte, invitano a una maggiore unità. Richiamano a un investimento più deciso non solo nella difesa aerea, ma anche nella resilienza cibernetica e nella lotta alla disinformazione, elementi cruciali per vincere una “guerra ibrida” che, per i vertici europei, è già in corso.
Escalation di tensione: droni sull’Europa e l’allarme di Zelensky per l’Italia
