SOS diet culture: in soccorso arriva la Wellness Priestess, la guida imperfetta del benessere sui social

Quattro persone su cinque dichiarano come i social media abbiano avuto un peso sul rapporto tra cibo e corpo[1]: le piattaforme digitali sono protagoniste nella costruzione dell’identità, soprattutto per le donne. Influiscono sulla percezione, sulle scelte e sui modelli di riferimento. Per leggere questa, ed altre, trasformazioni culturali, Together, agenzia di comunicazione di nuova generazione parte di The Next Generation Platform, ha creato IDentities. Si tratta di un Osservatorio per intercettare e interpretare le micro-culture digitali emergenti attraverso un’analisi netnografica. Questo è incentrato sullo studio delle relazioni e delle interazioni sociali sulle principali piattaforme digitali.

I social oggi svolgono un ruolo centrale nella costruzione dell’immagine corporea: trasmettono ideali estetici spesso irrealistici e omologanti. Anche i contenuti etichettati come ‘body positive’, se presentati senza tener conto di molteplici differenze e decontestualizzati, rischiano di alimentare fragilità e/o attivarne delle nuove.” – spiega la Dott.ssa Agnese Cannistraci, Psicoterapeuta e Responsabile Clinica in Serenis.

Torna la diet culture ma cresce l’attenzione verso l’equilibrio psicofisico

Con Soul Feeders, la prima edizione dell’Osservatorio IDentities, Together analizza il concetto di benessere nelle comunità digitali e il rapporto tra donne e body image. La presenza di 470mila post TikTok con l’hashtag #ozempic testimonia un forte ritorno della diet culture e una rinnovata spinta verso modelli di magrezza e performance fisica.

L’impatto sulla salute mentale è significativo: l’autostima ne risente, si possono sviluppare disturbi dell’umore e potrebbero emergere difficoltà nelle relazioni interpersonali. In terapia, puntiamo su una combinazione di ristrutturazione cognitiva, accettazione di sé e valorizzazione personale che trascenda l’immagine esteriore. Fondamentale è anche un percorso di decostruzione dei messaggi legati alla diet culture. Unito alla possibilità di indagare e risignificare queste tematiche per la specifica persona: la manifestazione sintomatologica può essere simile e ricorrente per più soggetti, ma le cause che vi sono alla base possono essere differenti, come anche le risorse che la persona possiede in quello specifico momento di vita – riflette la Psicoterapeuta Agnese CannistraciIl profilo che sembrerebbe essere maggiormente sensibile ai temi legati alla percezione del proprio corpo è spesso quello di donne tra i 20 e i 35 anni. Queste persone mostrano una forte esposizione ai social media e una tendenza all’interiorizzazione degli standard estetici dominanti nella nostra cultura attuale. Questo tipo di disagio potrebbe manifestarsi attraverso diverse modalità: dal dismorfismo corporeo ai disturbi del comportamento alimentare, ma anche con ansia sociale, evitamento delle relazioni o un persistente senso di inadeguatezza”.

Dal contesto attuale, emerge in parallelo una crescita dell’interesse verso pratiche di benessere personalizzate, più in sintonia con le necessità specifiche delle donne. Hashtag come #pcosdiet (+25%), #cyclesyncing (+18%) e #antiinflammatorydiet (+40%)[2] rivelano un desiderio crescente di auto-ascolto, cura ed empowerment autentico.

I principi della Wellness Priestess tra imperfezione e spirito

L’Osservatorio ha intercettato un cambiamento profondo nel modo in cui soprattutto le donne vivono il concetto di self-care: prendersi cura di sé non è più solo una questione fisica, ma una risposta personale e culturale a sistemi di cura percepiti come insufficienti o esclusivi. Così emerge sui social una nuova figura guida: la “Wellness Priestess”.

“Con Soul Feeders leggiamo in profondità le nuove tensioni che attraversano oggi l’idea di benessere, soprattutto al femminile, dando un senso ai segnali che circolano all’interno di questa community digitale. La Wellness Priestess è uno di questi: un modello femminile con una nuova relazione con la cura di sé, simbolo di un self-care più autentico e imperfetto, non per dare soluzioni, ma per nutrire una ritualità collettiva e aprire spazi di condivisione, vulnerabilità e agency femminile.” – afferma Erta Konakciu, Strategy & Content Lead di Together.

Non più un modello irraggiungibile di perfezione, ma una donna reale che, attraverso la condivisione delle proprie fragilità, esperienze e rituali di auto-guarigione, accompagna le community digitali in un percorso di riequilibrio tra corpo, mente e spirito. Una guida empatica che riflette il bisogno crescente di connessioni sincere, personalizzazione e ritualità nel benessere quotidiano.

Per chi desidera costruire un rapporto sano e positivo con il proprio corpo in un contesto culturale che promuove standard irrealistici, il mio consiglio è: selezionare con cura le fonti di informazione sui social, imparare a rieducare lo sguardo verso se stesse e coltivare un atteggiamento di rispetto e cura, che non abbia come obiettivo la perfezione, bensì l’autenticità.” – conclude Cannistraci.

Le nuove regole della cura di sé

Questa nuova guida emerge in un contesto di crescente sfiducia verso i modelli tradizionali di cura. Molte donne, soprattutto giovani, non si sentono ascoltate da loro e cercano supporto altrove. Ecco che il 35% degli italiani tra i 16 e i 34 anni[3] si affida agli influencer per aggiornarsi su temi di salute e che aumenta il ricorso a pratiche olistiche. Inoltre, il mercato delle medicine alternative è stimato a oltre i 315 miliardi di dollari entro il 2030[4]. A rafforzare questa tendenza, una necessità di trasparenza sempre più evidente: l’82% dei consumatori mondiali vuole etichette chiare. Inoltre, il 62% è scettico verso le promesse dei brand[5].

Con IDentities vogliamo offrire ai brand uno strumento che vada oltre il semplice trendwatching. In un contesto culturale fluido e iper-frammentato, conoscere davvero le comunità digitali significa capirne i codici, i valori e i rituali. Non si tratta solo di sapere chi sono, ma di comprendere come attivarle in modo autentico. Essere rilevanti oggi vuol dire saper leggere la complessità, non semplificarla.” – dichiara Francesca Sonzini, Head of Strategy & Marketing di Together.

Con IDentities, Together vuole affermarsi come osservatore attivo del cambiamento culturale, trasformando segnali deboli in insight strategici. Intendono generare opportunità di impatto positivo per la comunicazione di nuova generazione dei brand.


[1]Lilac-Centro DCA

[2]Google Trends 2025

[3]Mintel, 2025

[4]Global Traditional Medicine Market Analysis, Coherent Market Insights, 2023;

[5]NielsenIQ, 2025 Global Health & Wellness Trends.

Registrati alla newsletter

Per essere sempre aggiornato sulle nostre novità.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.