Ue: mette in mora Italia per mancato recepimento direttiva antiriciclaggio.

La Commissione europea ha inviato una lettera di messa in mora all’Italia per la mancata notifica integrale delle misure nazionali che recepiscono la sesta Direttiva antiriciclaggio, risalente al 2024. Lo comunica l’esecutivo Ue, ricordando che la direttiva in questione ha a che fare con gli aspetti organizzativi e istituzionali del quadro preventivo antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo.

Gli Stati membri devono recepire la parte principale della direttiva entro il 10 luglio 2027, ma alcune disposizioni hanno scadenza anticipata: entro il 10 luglio 2025 gli Stati membri avrebbero dovuto garantire “accesso completo alle informazioni sulla titolarità effettiva di persone giuridiche, trust o accordi simili, incluso l’accesso da parte di persone con interesse legittimo”, rileva la Commissione. L’Italia (insieme a Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Polonia, Slovacchia e Svezia) non ha ancora compiuto tale passaggio.

“L’implementazione graduale della sesta Direttiva antiriciclaggio è fondamentale per prevenire qualsiasi vulnerabilità dei loro sistemi finanziari e garantire che tutti gli Stati membri mantengano in modo coerente ed efficace i loro standard antiriciclaggio”, evidenzia l’esecutivo Ue. I Paesi in questione ora hanno due mesi per completare il recepimento e notificare le misure. In caso di inadempienza, la Commissione può decidere di emettere un parere motivato, secondo passaggio della procedura di infrazione.

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