Una decisione storica ripristina la celebrazione in onore del Patrono d’Italia, abolita quasi cinquant’anni fa.
Dopo decenni di dibattito e l’impegno di diverse forze politiche e civili, l’Italia si prepara a riabbracciare una delle sue ricorrenze più sentite. A partire dal 2026, il 4 ottobre, giorno in cui si celebra San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, tornerà ad essere ufficialmente una festa nazionale.
La decisione, ratificata con un recente decreto, non è solo un atto di riconoscimento religioso e culturale, ma un vero e proprio ponte con la storia repubblicana del Paese. La festa del 4 ottobre, infatti, era stata abolita nel 1977 in un’ottica di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione del calendario. Quella riforma soppresse diverse festività, tra cui anche San Giuseppe (19 marzo) e il Giorno dell’Ascensione.
La reintroduzione del 4 ottobre nel calendario delle festività segnate in rosso ha un peso significativo. San Francesco, il poverello d’Assisi, è una figura che trascende i confini della fede cattolica, rappresentando valori universali come la pace, la cura del creato e la solidarietà.
“Questa ricorrenza non sarà solo un giorno di riposo, ma un momento per riflettere sui principi fondativi della nostra identità,” ha commentato il Ministro della Cultura, sottolineando come la figura del Santo umbro sia profondamente intrecciata con l’arte, la letteratura e la spiritualità italiana.
L’abolizione del 1977 aveva suscitato, già all’epoca, numerose perplessità, soprattutto in Umbria e nel mondo cattolico. Per quasi mezzo secolo, pur restando una solenne celebrazione religiosa e la “Giornata della pace, della fraternità e del dialogo”, il 4 ottobre ha mantenuto lo status di giorno lavorativo.
Con l’ufficialità della nuova norma, il 4 ottobre 2026 sarà a tutti gli effetti una giornata non lavorativa su tutto il territorio nazionale.
Scuole e Uffici Pubblici: Resteranno chiusi.
Settore Privato: Sarà considerata una festività a tutti gli effetti, con le relative disposizioni contrattuali.
Il Governo e le autorità locali si stanno già coordinando per organizzare eventi e iniziative che possano valorizzare il significato civile e culturale della giornata. L’obiettivo è trasformare questa festa ritrovata in un’occasione per promuovere i temi ambientali e sociali cari a San Francesco, e per ribadire il ruolo centrale dell’Italia come luogo di dialogo interreligioso e interculturale.
L’attesa è alta, e il ritorno del 4 ottobre come festa nazionale si preannuncia come un momento di ritrovata unità e celebrazione delle radici più autentiche dell’identità italiana.