La giustizia civile italiana è da tempo sotto la lente d’ingrandimento per la sua lentezza cronica e la complessità procedurale, fattori che costituiscono un freno non solo per i cittadini e le imprese, ma anche per lo sviluppo economico del Paese.
La recente ondata di riforme ha tentato di affrontare il problema, ma la voce degli operatori del diritto, come gli avvocati che vivono quotidianamente le aule di giustizia, resta fondamentale per individuare i reali nodi da sciogliere.
Per avvocati civilisti come quelli che operano presso il Foro di Nocera Inferiore, la necessità primaria è duplice: semplificazione e accelerazione. La percezione comune è che le riforme debbano superare l’approccio meramente normativo per concentrarsi su aspetti organizzativi e strutturali.
Il primo vero collo di bottiglia nei Tribunali non è solo il numero dei magistrati, ma la carenza di personale amministrativo qualificato.
Gestione degli Uffici: La carenza di cancellieri e ausiliari rallenta il deposito degli atti, la formazione dei fascicoli e le comunicazioni, bloccando di fatto la macchina giudiziaria sin dalle sue fondamenta.
Investimenti Tecnologici: È cruciale formare il personale all’utilizzo efficace degli strumenti telematici (come il Processo Civile Telematico – PCT), spesso sottoutilizzati a causa di resistenze o mancanza di formazione specifica.
La giustizia civile deve completare la sua trasformazione digitale, superando le doppiezze che ancora affliggono il sistema.
Dematerializzazione Totale: Auspicare la fine della “doppia pista” (digitale e cartacea) e investire in piattaforme telematiche realmente efficienti e user-friendly.
Uniformità delle Prassi: La possibilità che ciascun Ufficio Giudiziario adotti prassi locali differenti (specialmente in materia di notifiche, depositi e gestione delle udienze) crea incertezza e rallentamenti. Una maggiore standardizzazione nazionale delle procedure telematiche è vitale.
Per tagliare i tempi del contenzioso civile, gli avvocati evidenziano alcune riforme chiave che andrebbero rafforzate o introdotte.
Rilancio degli Istituti Alternativi (ADR)
La mediazione e la negoziazione assistita sono strumenti pensati per alleggerire il carico dei Tribunali, ma necessitano di maggiore incentivazione e credibilità.
Qualità dei Mediatori: È indispensabile garantire un alto standard di preparazione dei mediatori e degli organismi, assicurando la serietà dell’incontro di mediazione, che troppo spesso è percepito come una mera formalità.
Potenziamento Fiscale: Andrebbero introdotte ulteriori agevolazioni fiscali per chi conclude positivamente l’ADR (Alternative Dispute Resolution), rendendo l’opzione extragiudiziale più attraente.
Razionalizzazione delle Udienze
Il “tour de rôle” infinito di rinvii e udienze interlocutorie è una delle cause principali dei ritardi.
Centralità della Prima Udienza: L’adozione di un modello in cui la prima udienza sia effettivamente dedicata alla definizione del thema decidendum e del thema probandum (i fatti da decidere e le prove da ammettere), evitando rinvii pretestuosi.
Udienze “Cartolari” e Trattazione Scritta: Sfruttare al massimo la possibilità di trattazione scritta, limitando l’udienza in presenza solo ai casi in cui è strettamente necessaria l’oralità (es. interrogatorio delle parti, assunzione di prove).
La Riforma del Rito
La costante stratificazione di norme e riti rende il sistema farraginoso. Una vera riforma dovrebbe puntare a:
Unificazione dei Riti: Semplificare il panorama dei riti speciali, magari con un rito civile di cognizione ordinaria unico o estremamente standardizzato, con poche variazioni, per eliminare l’incertezza sulla procedura applicabile.
Maggiore Responsabilità del Giudice: Dare maggiore potere e responsabilità al Giudice sin dalla fase introduttiva per reprimere le eccezioni dilatorie e le strategie meramente ostruzionistiche.
In sintesi, l’auspicio è che gli interventi legislativi non si limitino a un cambio di norme, ma si concentrino sulla funzionalità e sull’organizzazione degli Uffici Giudiziari.
Una giustizia civile più snella e veloce non è solo un diritto per il cittadino, ma una precondizione essenziale per la competitività delle imprese e per la ripresa del Paese. Gli avvocati, come l’Avv. Giuseppina Carpentieri, tutti i giorni con impegno, sono in prima linea per contribuire a questo fondamentale rinnovamento.
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