Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è atterrato in Giappone, prima tappa del suo tour asiatico, portando con sé un messaggio di ferma critica verso l’omologo russo Vladimir Putin e un appello per un maggiore impegno militare giapponese contro la Cina.
Decollando questa mattina dall’aeroporto di Kuala Lumpur a bordo dell’Air Force One, il Presidente Trump si è subito concentrato sull’annuncio di Vladimir Putin di un test di un missile da crociera a propulsione nucleare. Trump ha definito l’azione russa “non appropriata”, specialmente nel contesto del conflitto in Ucraina.
“Dovrebbe far cessare la guerra. Una guerra che avrebbe dovuto durare una settimana sta per iniziare il suo quarto anno. È quello che dovrebbe fare invece di testare missili”, ha dichiarato il Presidente ai giornalisti.
Durante il volo, Trump ha anche trovato il tempo per congratularsi con l’alleato ultraliberale argentino Javier Milei per la vittoria nelle elezioni di medio termine, definendola una “schiacciante vittoria” e lodandone l’operato.
Pressione USA per una Difesa Giapponese Potenziata
L’arrivo di Trump a Tokyo, dove sarà ricevuto dal neopremier Sanae Takaichi, è atteso in un clima di crescente pressione statunitense sul Giappone affinché rafforzi la propria difesa in funzione anti-cinese.
La Cina è considerata sempre più assertiva nella regione dell’Indo-Pacifico.
Voci influenti a Washington si sono espresse per un aumento significativo del bilancio della difesa giapponese.
Tra queste, John Moolenaar, presidente della Commissione speciale della Camera sulla competizione strategica con il Partito Comunista cinese, ha invitato Tokyo ad adeguare la spesa “alla realtà delle minacce presenti nell’Asia-Pacifico”.
Proposta USA: L’amministrazione statunitense avrebbe proposto al Giappone di portare la spesa per la difesa al 3,5% del PIL, un obiettivo ben più ambizioso rispetto al 2% attualmente previsto dal governo giapponese.
Questo piano sarà al centro dei colloqui tra il Presidente Trump e il premier Takaichi.
Dibattito su Capacità e Integrazione
Non tutti a Washington ritengono che la discussione debba focalizzarsi solo sui parametri economici. Ely Ratner, ex assistente segretario alla Difesa per la sicurezza indo-pacifica, ha sostenuto che limitare la visione alla “percentuale del PIL” non è sufficiente.
Secondo Ratner, membro del Think tank Marathon Initiative, sarebbe “più utile discutere di capacità e integrazione operativa” con gli alleati.
Pur accogliendo con favore l’introduzione della capacità di contrattacco nella strategia di sicurezza giapponese del 2022, l’ex funzionario ha sottolineato la necessità di riforme, in particolare per un migliore coordinamento del comando tra le forze giapponesi e quelle statunitensi, che al momento “operano in parallelo”.
Ratner ha infine messo in guardia l’amministrazione Trump:
Ha espresso preoccupazione per possibili segnali ambigui inviati a Pechino riguardo a Taiwan, in seguito al rinvio di alcuni colloqui e aiuti militari all’isola.
Ha invitato a un maggiore coordinamento tra politiche commerciali e di difesa, poiché le tensioni economiche con gli alleati “riducono la capacità di cooperare sul piano strategico”.
