Vertice USA-Cina: ottimismo cauto di Trump, realismo di Xi



Il vertice cruciale tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il Presidente cinese, Xi Jinping, tenutosi a margine dell’incontro APEC in Corea del Sud, si è concluso con segnali contrastanti che riflettono la complessa e tesa relazione tra le due superpotenze.

Se da un lato l’Amministrazione USA ostenta cauto ottimismo, la Cina mantiene una posizione più misurata, evidenziando le profonde divergenze che ancora sussistono.

Trump: La Finestra per un Accordo
All’arrivo a Busan, e prima di un bilaterale molto atteso, il Presidente Trump ha espresso una nota di speranza, lasciando intendere la possibilità di un’intesa imminente per allentare la guerra commerciale in corso:
“Può darsi che firmeremo un accordo. I nostri team hanno lavorato sodo e abbiamo raggiunto un’intesa preliminare su alcune questioni chiave. Abbiamo tutte le intenzioni di finalizzarla.”

Il riferimento è all’accordo quadro preliminare raggiunto pochi giorni prima dai negoziatori, che sembra aver scongiurato l’entrata in vigore di nuovi dazi al 100% su prodotti cinesi, attesi per l’inizio di novembre. Le discussioni si sono concentrate in particolare su:
Dazi: Una possibile riduzione selettiva delle tariffe su beni di consumo e componenti industriali.
Acquisti Agricoli: L’impegno della Cina a riprendere e aumentare gli acquisti di prodotti agricoli USA, come la soia.

Terre Rare: La priorità per Washington di garantire l’accesso ai minerali critici, dopo che Pechino ha imposto restrizioni sulle esportazioni.

L’ottimismo di Trump si inserisce nella sua più ampia campagna per assicurarsi un successo significativo in politica estera, con l’obiettivo di riportare in equilibrio i rapporti commerciali e tecnologici.

Xi: L’Ambiguità delle Relazioni Bilaterali
Di contro, il Presidente cinese Xi Jinping ha adottato un tono più pragmatico e meno trionfalistico, sottolineando la natura intrinsecamente complessa del rapporto sino-americano.

Dopo l’incontro, Xi ha commentato con un’affermazione che funge da promemoria sulle distanze ideologiche e strategiche:

“Non sempre la vediamo allo stesso modo, ma il dialogo costruttivo è l’unica via. La stabilità e la prosperità globale dipendono dal nostro rapporto, e siamo pronti a lavorare per un risultato mutuamente vantaggioso, a patto che sia rispettoso della nostra sovranità.”

Le sue parole riflettono la volontà di Pechino di procedere con cautela, specialmente su temi sensibili come i diritti di proprietà intellettuale, la tecnologia (inclusa la controversa questione di TikTok, per la quale è stato raggiunto un accordo preliminare sulla proprietà della versione USA), e la presenza militare nel Pacifico. La Cina insiste sulla necessità che gli Stati Uniti revochino le tariffe punitive e le restrizioni sui semiconduttori e sui visti per studenti e ricercatori cinesi.

Gli analisti internazionali considerano il vertice come un passo avanti significativo, soprattutto per il ristabilimento di un dialogo diretto tra i leader dopo anni di crescente tensione. Tuttavia, l’accordo preliminare sembra configurarsi più come una “tregua commerciale” che come una soluzione definitiva alla disputa.

L’esito del vertice dipenderà dalla capacità dei due presidenti di convertire il “consenso preliminare” in un accordo dettagliato e vincolante. Il percorso resta in salita, ma l’apertura di Trump e il realismo di Xi suggeriscono che entrambe le parti riconoscono il costo di una guerra commerciale a tutto campo e sono disposte a negoziare per evitare un ulteriore deterioramento delle relazioni economiche e geopolitiche globali.

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