Negli ultimi mesi le famiglie italiane stanno vivendo una tensione economica crescente: mentre i prezzi di beni essenziali come alimentari, utenze e trasporti continuano a salire, i consumi reali e il potere d’acquisto restano sotto pressione.
Secondo i dati del Istat, la spesa media mensile di una famiglia italiana nel 2023 si è attestata intorno ai 2.738 euro, con un aumento nominale del ~4,3% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, tenendo conto dell’inflazione (+5,9% su base annua), in termini reali i consumi sono diminuiti dell’1,5%. Pharmacy Scanner+1
Rincari su alimentari e bollette
Una delle voci più preoccupanti è quella del carrello della spesa: a luglio 2025 il rincaro medio è stato del +3,4%, secondo la Federconsumatori, con un impatto stimato di circa +535 euro annui per famiglia, di cui oltre 190 euro solo per l’alimentazione. Federconsumatori A queste si aggiungono aumenti nelle utenze domestiche e nelle spese fisse per l’abitazione.
Consumi prudenti e freno agli acquisti
L’effetto della pressione economica si vede anche nelle intenzioni di acquisto: secondo l’Osservatorio Findomestic, le intenzioni d’acquisto delle famiglie italiane sono calate del 17,4% in uno degli ultimi mesi rilevati, con drastici tagli nei beni durevoli come mobili, elettrodomestici e auto. Finanza Repubblica Inoltre, i consumi delle famiglie crescono in misura contenuta (+0,7% a valore nel 2025), mentre i volumi mostrano segni di calo. Business24tv.it+1
Disparità territoriali e bilanci più stretti
La situazione non è omogenea su tutto il territorio nazionale. Una famiglia di tre persone spende mediamente ~3.280 euro al mese, di cui circa il 35% destinato alla casa, il 20% all’alimentazione e oltre il 12% alle utenze. Unicusano Al Sud e nelle Isole, la spesa media è inferiore ma la capacità di risparmio è più ridotta, aggravando le condizioni. Insights
Quali rischi per il bilancio familiare?
- Riduzione del risparmio: la propensione al risparmio si è ridotta al 6,3% nel 2023, dal 7,8% dell’anno precedente. Confcommercio
- Rinunce e adattamenti nei consumi: molte famiglie tagliano carne, pesce o scelgono marchi “discount”. Federconsumatori segnala che circa il 51% dei nuclei ha fatto acquisti di prodotti prossimi alla scadenza. Federconsumatori
- Servizi differiti: visite mediche, cultura e vacanze sempre più rimandate, anche per la preoccupazione sulle spese.
- Vulnerabilità crescente nei nuclei più deboli, dove l’aumento dei prezzi incide in modo maggiore.
Cosa può fare il governo?
Gli analisti evidenziano l’urgenza di misure di sostegno al potere d’acquisto: ad esempio la rimodulazione dell’IVA sui beni alimentari, fondi per la povertà energetica e incentivi per i servizi alle famiglie. Federconsumatori Il tema va inserito anche nella prossima legge di bilancio, per evitare che il peso dei rincari si ripercuota pesantemente sul consumo interno e sulla coesione sociale.



