Green Pass
Il Green Pass è il certificato verde che in questo tempo di pandemia permette agli italiani di poter accedere dove altrimenti non si potrebbe: eventi al chiuso, alberghi, feste o anche semplicemente andare al ristorante, viaggiare, accedere ai mezzi di trasporto, poter entrare nelle strutture sanitarie, fare sport e un’infinità di altre cose che tutti conosciamo bene. Per ottenerlo bisogna essere vaccinati, esser guariti dal Covid-19, oppure aver fatto il tampone (il che darà accesso a un Green Pass temporaneo, della durata per sole 48 ore); ricordiamo che certificato verde rafforzato invece è previsto solamente per le persone che si sono vaccinate.
L’errore nell’applicazione
Attualmente l’applicazione non è stata aggiornata in modo tale che, se una persona avente il Green Pass risultasse positiva al Covid-19, il suo certificato verde risulterebbe valido. Per ovviare al problema basterebbe una rete di comunicazione efficiente ed efficace con l’Asl, ma per questioni burocratiche, c’è bisogno di un provvedimento apposito. Bisogna non dimenticare però che sfruttare questo errore nel sistema, violando la quarantena, è reato. Questa necessità diventa sempre più urgente perché si stanno presentando sempre più casi di episodi simili su tutto il territorio italiano.
La scoperta
L’errore nell’applicazione è stato scoperto grazie al sistema di tracciamento legato agli alberghi: un giovane, positivo, ha violato la quarantena per raggiungere la propria fidanzata spostandosi da Milano a Torino, passando tutti i regolari controlli esibendo, nonostante la sua conclamata positività, un Green Pass valido.
Il provvedimento
Il ministero della Salute spinge per una norma a livello europeo. Un provvedimento ad hoc sulla sospensione dovrebbe essere contenuto in un dpcm che sarà presto varato in attesa dell’assenso del Garante della privacy, inoltre sarebbe previsto un database con una sorta di lista nera contenente i certificati revocati, solamente a fine isolamento il pass tornerà valido. Al momento non esiste alcun modo per segnalare, revocare o sospendere il certificato ai possessori che contraggono il Covid-19. Questo provvedimento potrebbe essere utile a livello europeo dato che non sono previste azioni del genere in nessuno Stato dell’Unione Europea, l’Italia potrebbe presentare un apripista che agevolerebbe di gran lunga il rispetto delle norme.