Inchiesta Perugia: La politica vuole la verità sui mandanti dell’operazione dossieraggio.

Inchiesta Perugia: La politica vuole la verità sui mandanti dell’operazione dossieraggio.

Inchiesta Perugia: Foti (FdI), ‘portare alla luce cupola mandanti’

“L’inchiesta sull’illecita attività di dossieraggio, su cui sta indagando la Procura di Perugia, sta assumendo sempre più i tratti di una certosina schedatura, con finalità opache e preoccupanti, nei confronti di migliaia di persone tra funzionari, imprenditori, personaggi della televisione e politici, prevalentemente di centrodestra. Sono oltre 50.000 i file asportati, a cui andrebbero aggiunti molti altri non più reperibili perché già cancellati. Numeri che ci confermano che l’illecita attività non è ideata e attuata da un singolo soggetto. Chi ha agito lo ha fatto sfruttando coperture, connivenze, complicità e soprattutto sotto l’impulso di mandanti, che ad oggi restano ancora occulti. Una cupola che deve essere portata alla luce al più presto, in quanto ha agito con l’obiettivo di dare corso ad un’attività ricattatoria e comunque con l’intento di condizionare vari settori della società italiana, a partire dalla politica, come attesta la frenesia di introdursi nelle banche dati pochi giorni prima della nascita del governo Meloni”. Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

“Un vero e proprio verminaio, così come riferito dallo stesso procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, durante l’audizione in commissione Antimafia, ai cui componenti ha illustrato in maniera esaustiva la portata di un’indagine di cui i confini non sono chiari, con numeri mostruosi ed inquietanti”, conclude Foti.

Barelli (FI), ‘individuare veri mandanti’

“L’intrusione illegale nelle banche dati dei cittadini è un’attività di dossieraggio non degna di un paese democratico. La magistratura e la commissione parlamentare antimafia devono individuare i veri mandanti. È comunque allarmante che siano stati esponenti del cdx i più colpiti dagli accessi irregolari”. Così il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli, alle telecamere Rai.

Gasparri, ‘vogliamo verità su scandalo procura antimafia e De Raho’

“Forza Italia vuole tutta la verità senza sconti sullo scandalo della procura antimafia e del grillino De Raho. Hanno tradito l’insegnamento di Falcone trasformando questo istituto fondamentale in un centro di spionaggio”. Così ai microfoni del Tg2 il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Costa (Az), ‘perché Nordio non manda ispettori nelle procure coinvolte?’

“Perché Nordio chiede al Parlamento di istituire una commissione d’inchiesta dai tempi biblici e non manda gli ispettori nelle procure dove ci sono state le fughe di notizie?”. Così Enrico Costa deputato di Azione su X.

Braga (Pd), ‘vittimismo destra non aiuta, a rischio libertà stampa’

“Assistiamo da giorni al tentativo della destra di fomentare un clima di allarme e vittimismo. Siamo stati tra i primi a denunciare i pericoli e a voler chiedere di fare chiarezza sulla ricerca di informazioni riservate che coinvolge politici e cittadini, ma il complottismo non aiuta a comprendere l’accaduto”. Lo ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga intervenuta stamattina Skytg24 Agenda.

“Si vuole usare una vicenda davvero preoccupante per indebolire istituzioni fondamentali come la Procura nazionale antimafia e comprimere la libertà di stampa. E al tempo stesso – continua Braga – con la proposta di una commissione d’inchiesta, il governo supera prerogative parlamentari e mette in discussione il lavoro della commissione Antimafia. Insomma più passano i giorni più l’insistenza della maggioranza, fa pensare a un tentativo di distrarre l’opinione pubblica dai problemi reale del paese che il governo non riesce ad affrontare”, conclude Braga.

De Poli (Udc), ‘centrodestra unito e compatto’

“Sulla questione dei dossier il centrodestra è unito e compatto. C’è la volontà da parte di tutti di andare fino in fondo per fare chiarezza su quanto è avvenuto”. Così il senatore e presidente Udc Antonio De Poli, ospite di Agenda su Skytg24.

Faraone (IV), ‘FdI divisa, impedito a Nordio di venire a Leopolda’

“Avevamo invitato Nordio alla Leopolda a discutere di giustizia e dossier, fino a ieri aveva confermato, siamo sbigottiti dal fatto che invece poi ha detto che non avrebbe più partecipato, soprattutto dopo che abbiamo detto di essere d’accordo con la proposta della commissione d’inchiesta. Sospettiamo che dentro FdI ci siano due visioni diverse sulla questione dossier. Che la premier non parli e addirittura impedisca a Nordio di venire alla Leopolda è assurdo”. Certi che sia così? “Noi o abbiamo detto e né Meloni né Nordio hanno smentito”. Lo dice Davide Faraone (IV), capogruppo di Italia Viva alla Camera, ospite di Sky Tg24.

Boschi, ‘non credo al mandante straniero, vicenda italiana’

“Penso che il tema dossieraggio sia una questione tutta italiana, credo meno all’idea di un mandante straniero. Sono però preoccupata per la disinformazione e la diffusione di notizie false che potrebbero inquinare i pozzi durante la campagna elettorale europea. Dobbiamo evitare che accada”. Così Maria Elena Boschi di Italia Viva ospite del Caffè della domenica di Maria Latella.

“Magistrati e giornalisti approfittino di questa vicenda del dossieraggio per fare chiarezza al loro interno, aggiunge, “quando ci sono vicende di questo tipo è interesse della magistratura accertare la verità ma gli stessi giornalisti dovrebbero avere interesse nel cercare di capire come evitare episodi di questo genere che mettono a rischio la credibilità delle categorie”.

‘Sarebbe bene che Cafiero de Raho non partecipasse, chieda di essere ascoltato da Antimafia’

“Il ministro Nordio ha lanciato una proposta di una commissione di inchiesta in Parlamento sul dossieraggio e dalle prime reazioni non mi pare che questa proposta sia condivisa all’interno del suo partito”. Così a Radio 24 Maria Elena Boschi di Italia Viva ospite del Caffè della domenica di Maria Latella. “Italia Viva è d’accordo con la proposta di Nordio e la sosterrà. Il punto – sottolinea Boschi – è se la sosterranno i suoi colleghi di partito o se verrà messa in un binario morto”.

“Quando ero al governo non ho mai avuto percezione che potessero accadere fatti del genere, li avrei denunciati – continua Boschi – Conosco Cantone e il procuratore Melillo, sono magistrati molto prudenti, se due persone come loro in sedi ufficiali parlano in modo cosi diffuso e con toni allarmati forse effettivamente bisogna andare fino in fondo”.

Per Boschi poi “sarebbe buona norma che Cafiero de Raho non partecipasse alla commissione di inchiesta quando si tratta di affrontare il tema del dossieraggio perché riguarda un periodo in cui la responsabilità di vertice l’aveva lui. Sarebbe addirittura lui a dover dire di voler essere ascoltato dalla Commissione antimafia per dire quello che sa..anche per dire che non ne sapeva nulla”.

Striano, ‘dirò la verità ai giudici, lavorato con professionalità’

”Risponderò davanti a un giudice, poi vedrai che succederà”. Lo dice a ‘il Giornale’ Pasquale Striano, il finanziere finito nell’inchiesta della procura di Perugia sul presunto dossieraggio contro i politici, imprenditori e vip ”Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati”, aggiunge.

Crosetto, ‘attaccato con veline e articoli, ho un’idea spero emerga dal lavoro di Cantone’

”Mi sono fatto una mia idea e spero che emerga dal lavoro di Cantone, ma non la esporrò ora. Vedo un’agitazione molto diffusa, e non parlo degli indagati. In questi mesi sono stato attaccato con veline e articoli. Hanno cercato di spaventarmi e delegittimarmi”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista alla Stampa.

E sull’idea di una commissione parlamentare d’inchiesta dice: ”Penso, come Nordio, che sia necessaria per ricostruire la credibilità delle istituzioni e per consentire al Parlamento di lavorare sugli strumenti legislativi con cui impedire altri abusi in futuro. Ma c’è un tempo per ogni cosa. Ora c’è l’indagine che sta portando avanti Cantone e l’idea di una commissione non deve depotenziarla, né fermare il lavoro già iniziato da Copasir e Antimafia. La costituzione di una commissione d’inchiesta, poi, può richiedere tempi lunghi, anche perché spesso questi organi hanno fatto comodo a molti, in Parlamento, nello scontro politico”. Crosetto ritine poi che si debba intervenire anche da un punto di vista legislativo. ”Alla luce delle falle emerse, anche nella sicurezza cyber, direi proprio di sì. Sarà compito del Parlamento”.

D’Attis (Fi), ‘capire motivi allargamento gestione Sos da Antimafia’

“Ritengo sia giusto approfondire quanto accaduto anche sul finire del 2018 quando si decise, evidentemente, di ampliare le Sos in Antimafia in un preciso momento, ovvero quando c’era Alfonso Bonafede come ministro della Giustizia e Cafiero De Raho nel ruolo di Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo. Si è trattato di consentire l’invio di Sos all’Antimafia praticamente anche quando non erano strettamente legate a sospetti di tale natura ma che potevano riguardare le Procure ordinarie o l’ambito valutario”. Lo afferma Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia.

“È forse stato perso il controllo dei dati sensibili -aggiunge- e ciò ha delegittimato e distorto l’attività fondamentale dell’Antimafia per la quale le segnalazioni su operazioni sospette restano fondamentali, a patto che siano lasciate appunto nel perimetro della lotta alla mafia e al terrorismo. Ovvio che potrebbe apparire irragionevole quella decisione. Perché si è voluto allargare la gestione delle Sos da parte dell’Antimafia anche per quelle che non avevano nulla a che fare con il contrasto alla mafia?”.

‘contestualizzare perdita controllo su Sos da Dna’

“Ritengo sia giusto approfondire quanto accaduto anche sul finire del 2018 quando si decise, evidentemente, di ampliare le sos in antimafia in un preciso momento, ovvero quando c’era Alfonso Bonafede come ministro della Giustizia e Cafiero De Raho nel ruolo di Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo. Si è trattato di consentire l’invio di Sos all’antimafia praticamente anche quando non erano strettamente legate a sospetti di tale natura ma che potevano riguardare le procure ordinarie o l’ambito valutario”. Lo ha affermato Mauro D’Attis, vicepresidente della commissione Antimafia e deputato di Forza Italia sottolineando la necessità di “contestualizzare la perdita di controllo sulle Sos dalla Dna e di non delegittimare il prezioso lavoro dell’Antimafia”.

“E’ forse stato perso il controllo dei dati sensibili e ciò ha delegittimato e distorto l’attività fondamentale dell’antimafia per la quale le segnalazioni su operazioni sospette restano fondamentali, a patto che siano lasciate appunto nel perimetro della lotta alla mafia e al terrorismo. Ovvio che potrebbe apparire irragionevole quella decisione. Perché si è voluto allargare la gestione delle Sos da parte dell’antimafia anche per quelle che non avevano nulla a che fare con il contrasto alla mafia?”, ha concluso.

Foti, ‘da Pd e sinistra calma piatta che somiglia ad acquiescenza’

“Quanto uscito fino ad ora sullo scandalo dossieraggio non è che la punta dell’iceberg di una inchiesta che presenta ancora molti profili da chiarire, come autori e mandanti. Il procuratore Raffaele Cantone ha definito il caso un vero e proprio verminaio, sottolineando come vi sono stati centinaia di accessi che non verrano mai scoperti e di cui sono stati cancellati i dati. Di fronte a questa preoccupante attività di spionaggio, che interessa prevalentemente il periodo compreso tra l’1 novembre 2019 e il 24 novembre 2022, la posizione defilata della sinistra, e in particolare modo del Pd, lascia perplessi”. Lo afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

“Da quanto trapela dalle prime indagini, appare essere stato messo in atto -ricorda l’esponente di Fdi- un tentativo di condizionare la composizione del nuovo Governo Meloni, attraverso l’acquisizione illecita e la diffusione strumentale di notizie false. Se così fosse si configurerebbe un atto di natura eversiva. A parti inverse la Schlein avrebbe occupato la Camera, Fratoianni e Bonelli il Senato e Landini avrebbe già organizzato uno sciopero generale di 48 ore. Ma visto che i principali personaggi dossierati appartengono al centrodestra, si registra una insolita calma piatta, che subodora di acquiescenza”.

Renzi, ‘credo che una parte di Fdi voglia insabbiare tutto’**

“Se ci sono state decine di migliaia di accessi è evidente che il motto ‘non disturbare il manovratore’ non riguarda solo le classi dirigenti del passato ma anche quelle attuali”

“Lo scandalo dell’accesso alle banche dati finirà sicuramente in una bolla di sapone o troveranno un buon alibi e un colpevole da far pagare per tutti e non si capirà mai la gravità di quello che è successo”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel corso dei lavori della seconda giornata della Leopolda.

“La mancanza del ministro Nordio oggi alla Leopolda – ha aggiunto Renzi – non è casuale. Il motivo per il quale in questo momento è in corso una lotta fratricida dentro alcune redazioni, dentro alcuni partiti politici e dentro corpi dello Stato è perché se viene fuori la verità, citando il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, ‘è un verminaio’.

Secondo l’ex presidente del Consiglio, “non è un caso che Cantone e Melillo hanno chiesto audizione alla commissione antimafia e l’hanno avuta subito, mentre mi risulta che l’abbiano chiesta al Csm e non m i risulta che ancora l’abbiano avuta e nemmeno che sia stata programmata”.

“I ministri Nordio e Crosetto – ha ricordato Renzi – hanno chiesto una commissione d’inchiesta, ma ho come l’impressione che ci sia una parte di Fratelli d’Italia che questa commissione non la voglia per niente. Alcuni cercano di abbuiare tutto. Se ci sono state decine di migliaia di accessi è evidente che il motto ‘non disturbare il manovratore’ non riguarda solo le classi dirigenti del passato ma anche quelle attuali”.

Il leader di Italia Viva ha concluso il suo intervenendo affermando che “questo è stato il metodo con cui ci hanno fatto passare dal 40 al 4%”.

Renzi, ‘Meloni abbia coraggio di fare commissione inchiesta’**

“Ci sono pezzi di corpi dello Stato che hanno paura che venga fuori la verità e ci sono giornalisti che hanno inzuppato in questo sistema che adesso sono terrorizzati”

“Cara Giorgia Meloni, misureremo la tua voglia di trasparenza, il tuo coraggio, dalla capacità di dare seguito a una richiesta di una commissione d’inchiesta fatta non da Renzi ma da Nordio e Crosetto, due tuoi ministri di Fratelli d’Italia. Ho il sospetto che una parte della maggioranza, una parte di Fratelli d’Italia farà di tutto per affossare questa commissione d’inchiesta. Ci sono pezzi di corpi dello Stato che hanno paura che venga fuori la verità e ci sono giornalisti che hanno inzuppato in questo sistema che adesso sono terrorizzati”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel corso dei lavori della seconda giornata della Leopolda, a proposito dell’inchiesta della Procura di Perugia sui dossier illeciti.

Bonelli, dossieraggio grave ma difendere Dna’

“La vicenda del dossieraggio è molto grave: lo Stato e la sua non vulnerabilità vanno difesi, ma contestualmente bisogna difendere la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Non accetteremo la sua delegittimazione, anche perché è uno strumento voluto da Falcone”. Così Angelo Bonelli, coportavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.

“L’idea di proporre una commissione d’inchiesta per affrontare questioni che sono già oggetto di scrupolose indagini da parte della magistratura -aggiunge- appare non solo superflua, ma potenzialmente dannosa”.

De Corato (Fdi), ‘Antimafia al lavoro, ci rimettiamo a decisioni governo’**

“Noi ci rimettiamo alle decisioni del governo”. Lo ha detto il deputato FdI e capogruppo in Commissione Antimafia Riccardo De Corato, interpellato dall’Adnkronos sull’inchiesta di Perugia, la proposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta e le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani secondo il quale della vicenda si parlerà probabilmente nel Cdm di lunedì.

“La presidente (della Commissione Antimafia ndr) Colosimo ha già fatto quello che doveva fare, abbiamo fatto audizioni e siamo pronti a fare altre audizioni, ma aspettiamo di vedere cosa deciderà il governo e la stessa presidente del consiglio Meloni – conclude – Ci rimettiamo alle decisioni che saranno prese”.

Ascari (M5s), ‘Comm. inchiesta? Non vedo perché, c’è già Antimafia’**

“Non vedo perché si debba fare un’ennesima commissione di inchiesta quando c’è già la commissione Antimafia che sta lavorando ed è, appunto, una commissione di inchiesta”. Così, interpellata dall’Adnkronos, la deputata M5s Stefania Ascari, capogruppo pentastellata in Commissione Antimafia, sulla proposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta alla luce di quanto emerso con l’inchiesta di Perugia.

“Stiamo facendo delle audizioni in Commissione Antimafia e stiamo approfondendo quanto sta avvenendo per i profili di nostra competenza”, osserva Ascari esprimendo tutta la sua “perplessità”: “Questa vicenda giudiziaria è nata dalla segnalazione di Crosetto e mi chiedo, se non fosse stato colpito in prima persona un ministro, se avremmo mai scoperto ciò che sappiamo oggi cioè che abbiamo un sistema colabrodo”. Inoltre secondo Ascari “la sensazione è che ci sia dietro dell’altro e che invece di concentrarsi sui giornalisti bisognerebbe capire se migliaia di accessi siano serviti ad altro, se questi dati siano finiti all’estero, se esiste una falla nel sistema perché significa che anche altri potrebbero aver consultato i sistemi illegalmente”. Sulla vicenda, conclude Ascari, l’Antimafia “sta facendo un’inchiesta di approfondimento”.

Cantalamessa (Lega), ‘andare a fondo, Comm. inchiesta è una delle soluzioni’**

“E’ fondamentale andare fino in fondo a garanzia della tenuta democratica del nostro Paese. E’ inquietante quanto sta emergendo, una Commissione ad hoc potrebbe essere una soluzione come potrebbero essercene altre”. Così, interpellato dall’Adnkronos, il senatore Gianluca Cantalamessa, capogruppo della Lega in Commissione parlamentare Antimafia, commenta la proposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta alla luce di quanto emerso con l’inchiesta di Perugia.

“Qualsiasi strumento democratico – chiede Cantalamessa – per accertare l’entità del problema, se ci sono mandanti e se ci sono chi sono, e quali erano gli obiettivi”.

Pittalis (Fi), ‘Commissione ad hoc? Antimafia sta lavorando molto bene’**

“Esiste già la Commissione parlamentare Antimafia che ha addirittura i poteri dell’autorità giudiziaria e che sta lavorando molto bene sotto la guida saggia, sapiente e responsabile della presidente Colosimo”. Lo afferma all’Adnkronos il deputato Pietro Pittalis, capogruppo Fi in Commissione parlamentare Antimafia, interpellato sulla proposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta alla luce di quanto emerso con l’inchiesta di Perugia.

“Non conosco nel merito le motivazioni che possono aver spinto Nordio a ipotizzare l’istituzione di una Commissione ad hoc”, prosegue Pittalis aggiungendo che forse potrebbe essere stata la “preoccupazione che la vicenda è di tale complessità e dimensione che la Commissione Antimafia non possa occuparsene a tempo pieno”.

Cantone, ‘commissariare Procura Antimafia? E’ boutade’**

“Il commissariamento della procura Antimafia è una boutade perché un organo giudiziario non può essere commissariato”. Lo ha detto il procuratore di Perugia Raffaele Cantone in audizione in Commissione Antimafia sul caso dell’inchiesta di Perugia rispondendo a una domanda sulle polemiche sulla Procurazione nazionale Antimafia della quale qualcuno ha chiesto il commissariamento.

Gelmetti (Fdi), ‘Renzi vuole la verità? Chieda a Enrico Borghi’

“Renzi, parlando del caso dossieraggio, dice che questa è la punta di un iceberg e che lui è una delle vittime. Chiede quindi di andare alla verità. Ma la verità ce l’ha in casa! Chieda lumi, piuttosto, al suo fido collaboratore in Italia Viva, il senatore Enrico Borghi. Ricordo che costui, nella scorsa legislatura, in sede Copasir si accaniva contro l’ex presidente del Consiglio dimostrando una conoscenza approfondita dei dossier che lo riguardavano”. Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti.

Messina (Fdi), ‘è normale spiare persone nemmeno indagate?’

“È normale che vi siano degli uomini dello Stato che fanno spionaggio prendendo informazioni su persone che non sono nemmeno indagate e mandano tutto ai giornalisti? È un clima nel quale si può lavorare questo?”. Lo ha detto il vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Manlio Messina.

Cantone, ‘sentito Lotito come persona informata dei fatti’

“Noi abbiamo sentito il senatore Lotito come persona informata dei fatti”. Lo ha detto il procuratore di Perugia Raffaele Cantone in audizione in Commissione Antimafia sul caso dell’inchiesta di Perugia rispondendo alle domande dei commissari e precisando che “la nostra indagine riguardava il confezionamento della annotazione”.

“Non abbiamo ritenuto che fossero emersi elementi”, ha proseguito Cantone quanto alla sua inchiesta aggiungendo che si è dunque deciso “di trasmettere a Roma che si sta occupando della vicenda specifica”.

Cantone, ‘no elementi su fine eversivo, non risultano rapporti con 007 stranieri’

“Non ci risulta che (il finanziere indagato ndr) abbia avuto rapporti con agenti segreti stranieri”. Lo ha detto il procuratore di Perugia Raffaele Cantone in audizione in Commissione Antimafia sul caso dell’inchiesta di Perugia rispondendo alle domande dei commissari. Su una possibile finalità eversiva “non ho elementi” per dirlo, ha chiarito.

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