Le relazioni appaganti non si trovano ma si costruiscono. Intervista a Federico Dibennardo

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L’amore è un sentimento dalle mille sfaccettature di cui è difficile parlare in maniera esaustiva e senza cadere nel banale.

È una forza propulsiva che ci mette in connessione con l’Altro e ci aiuta ad esplorare sfaccettature del nostro essere che spesso ci sfuggivano. Di ciò ne abbiamo piena consapevolezza leggendo “L’amore è una tragedia. Trovarsi, viversi, lasciarsi: dentro lo spettacolo delle relazioni umane” del psicoanalista Federico Dibennardo, noto sui social con il nickname @strizzacervelli, edito da Sperling e Kupfer.

Questo libro non è un manuale di istruzioni sull’amore dal quale ottenere risposte ai propri problemi. Dibennardo ci guida in un viaggio inedito nel mondo delle relazioni sentimentali in cui regnano sovrane le emozioni, gli stati d’animo e i propri vissuti contribuendo a farci acquisire consapevolezze nuove che ci permettono di affrontare in maniera matura questo sentimento che vale la pena esplorare e sperimentare.

Grazie all’amore inevitabilmente impariamo molto su ciò che siamo e sul nostro modo di abitare il mondo. Lo psicoterapeuta nel suo libro celebra l’amore sano, quello che all’ interno della coppia ci permette di mantenere la propria libertà e individualità perché l’amore non deve sottrarre mai ma aggiungere e contribuire a vivere vite più soddisfacenti e serene. L’amore viene presentato come una sorta di commedia con diverse fasi e sfaccettature tutte da vivere e gustare a pieno anche quando quest’ultime rendono questo spettacolo simile ad una tragedia.

Di questo sentimento nobile e complesso, di libertà e infatuazione conversiamo con Federico Dibennardo in questa intervista, fonte di ispirazione e riflessione.

Com’è nata l’idea di scrivere questo libro sull’amore in tutte le sue sfaccettature?

L’idea di scrivere questo libro sull’amore è nata dalla mia esperienza personale e professionale come psicologo. Nel mio lavoro, ho avuto modo di osservare come il dolore e la gioia nelle relazioni affettive siano spesso rivelatori di chi siamo veramente come esseri umani. Ho realizzato che parlare d’amore significa, in realtà, parlare di tutto ciò che ci definisce – i nostri successi e fallimenti, le nostre paure e speranze. Questo ampio spettro di temi legati all’amore mi è sembrato un terreno fertile per raccontare e riflettere in maniera approfondita su un argomento così universale e fondamentale per la nostra esperienza di vita.

È davvero così difficile parlare di amore al giorno d’oggi?

Credo sia sempre stato difficile parlarne, quanto desiderato. La società odierna, nello specifico, tende a banalizzare e semplificare l’amore, riducendolo spesso ad un fine lieto o peggio, una forma di successo personale. Eppure l’amore è un fenomeno estremamente complesso, che può comportare dolore e contraddizioni oltre alla gioia. Parlare d’amore in modo autentico significa anche confrontarsi con le nostre vulnerabilità personali, ed è quindi un atto di grande coraggio. Viviamo in un’epoca in cui l’amore è stato a volte caricato di aspettative irrealistiche, il che rende ancora più arduo affrontarlo in maniera sincera e profonda.

Quanto è importante amare prima di tutto sé stessi prima di amare l’Altro?

Cosa significa amare se stessi? Ed è davvero possibile?
Non credo che la maggior parte delle nostre relazioni sia nata con la premessa di amare, prima di tutto noi. Questo perché è complicato e spesso non basta una vita intera per imparare ad amarci davvero.
Direi piuttosto che prima di amare serve conoscersi, davvero, Imparare cosa di sé ostacola e cosa facilita il sentimento. Se l’amore nascesse da una maggiore consapevolezza personale avremmo meno relazioni insoddisfacenti probabilmente.  

C’è una differenza tra “amore” e “infatuazione” e come riuscire a riconoscere queste due dimensioni?

Sì, c’è una differenza sostanziale tra amore e infatuazione. L’infatuazione è una scintilla iniziale, intensa ma spesso effimera, basata su ideali e aspettative irrealistiche sull’altra persona. L’amore, invece, è molto più complesso: nasce dal riconoscimento profondo dell’altro nella sua interezza, con pregi e difetti. La differenza sta nella durata e nella profondità del legame. L’infatuazione può infatti svanire rapidamente, mentre l’amore evolve e si costruisce nel tempo, diventando qualcosa di più strutturato e profondo. L’innamoramento può capitare, l’amore è qualcosa di più simile ad una scelta che compiamo ogni giorno

Come e in che misura l’Altro ci fa da specchio all’interno di una relazione sentimentale?

Ciò che ci attrae o ci infastidisce nell’altra persona spesso rivela molto di più su di noi che sull’altro. In un certo senso l’amore è una cassa di risonanza dei nostri funzionamenti: molti tratti e caratteristiche personali diventano più evidenti a noi e all’altra persona. Una relazione sentimentale è quindi un potente strumento di autoriflessione e di scoperta del nostro io più intimo. Imparare a leggere questi “riflessi” nell’altro ci aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi.

Che ruolo ha la libertà in amore?

L’amore è libertà. Per questo l’intitolazione del mio libro è proprio alla libertà. Amare non significa possedere o controllare l’altra persona, ma rispettarne profondamente l’unicità e l’indipendenza. Una relazione sana si basa sul riconoscimento e sulla valorizzazione della libertà di ciascuno. Soltanto in questo modo l’amore può fiorire senza trasformarsi in una gabbia emotiva o in un vincolo soffocante. La libertà permette alle persone di essere autentiche l’una con l’altra, di crescere insieme mantenendo la propria individualità. Siamo cresciuti in famiglie spesso fusionali, in cui l’indipendenza era soffocata dal bisogno di vicinanza. Abbiamo bisogno di amarci con più libertà.

Nel suo libro scrive “le relazioni appaganti non si trovano, ma si costruiscono”. Cosa rende appagante una relazione?

Avere relazioni appaganti richiede impegno e lavoro costante da parte di entrambi i partner. Non si tratta di trovare la “relazione perfetta”, come a volte ci viene proposto, ma di costruirla giorno dopo giorno sulla base di elementi fondamentali come il rispetto reciproco, la fiducia, la capacità di comunicare apertamente e di affrontare insieme le difficoltà. Una relazione appagante non si basa sull’idea di perfezione, ma sull’accettazione delle differenze e sulla volontà di lavorare insieme per superare gli ostacoli. È un processo dinamico che richiede flessibilità, pazienza e la consapevolezza che non esistono legami privi di sfide. Proprio questo sforzo condiviso di coltivare la relazione rende il legame profondamente appagante.

In amore è più facile “lasciare” o “essere lasciati”?

Né l’esperienza di lasciare l’altro, né quella di essere lasciati, sono facili da affrontare. Entrambe le situazioni comportano un carico emotivo molto intenso.

Quando si decide di lasciare una relazione, il peso della decisione e il senso di colpa possono essere difficili da gestire. Ci si confronta con il dolore di mettere fine a qualcosa di importante e con l’ansia di affrontare l’ignoto.

D’altro canto, essere lasciati tocca profondamente il nostro senso di valore personale e ci costringe a confrontarci con il “trauma” dell’abbandono. Elaborare questa esperienza richiede tempo e una profonda riflessione su di sé.

In entrambi i casi, ciò che conta è essere consapevoli dei propri sentimenti, avere il coraggio di affrontarli e trovare il supporto necessario per attraversare questi momenti delicati. Non esiste una via più semplice, purtroppo.

A chi consiglia la lettura del suo libro?

Consiglio la lettura di questo libro a chiunque voglia esplorare il tema dell’amore in maniera onesta e senza filtri. È un testo adatto a chi cerca strumenti per comprendere meglio se stesso e gli altri all’interno delle relazioni affettive. Può essere particolarmente utile per chi desidera imparare a vivere le proprie relazioni con maggiore consapevolezza e libertà, senza farsi trascinare da aspettative irrealistiche o da dinamiche dannose.
Non consiglio questo libro a chi cerca risposte, lo consiglio a chi vuole farsi delle domande.