Milano: domani corteo centri sociali e palestinesi, in piazza Scala protesta ucraini

Sala: ‘Periodo di tensioni sociali, c’è attenzione’

Quella di domani sarà la prima ‘Prima’ senza la ‘tradizionale’ manifestazione dei centri sociali in piazza della Scala, dove è prevista solo la protesta della comunità ucraina contro la soprano russa Anna Netrebko, ritenuta ‘filo-putiniana’.

Centri sociali, Confederazione unitaria di base – insieme a una galassia di altre sigle (tra le altre Anpi, Avs, Friday’s for Future) e alle associazioni palestinesi che ogni sabato dal 7 ottobre 2023 scendono in piazza a Milano – hanno preferito quest’anno organizzare un corteo, che attraverserà il centro di Milano, senza passare dalla zona del Piermarini. Intorno al teatro, infatti come oggi anno – saranno bloccate al passaggio di auto e persone via Manzoni, via Verdi, via Santa Margherita, piazza della Scala e via degli Omenoni.

L’appuntamento per la manifestazione ‘Milano Resiste’, contro guerra e Ddl sicurezza e con uno spezzone pro Palestina, è alle 15 in Porta Venezia. Da lì percorso concordato con la questura prevede il passaggio per corso di Porta Venezia, piazza San Babila, corso Monforte, via Visconti di Modrone, Verziere, via Larga, piazza Missori, via Mazzini, via Mengoni e via Grossi. Proprio questo sarà il passaggio più delicato, perché molto vicino alla zona ‘off limits’ intorno al teatro alla Scala. Infine il corteo proseguirà su piazza Cordusio, via Broletto, via Cusani, con arrivo in Largo Cairoli.

‘Netrebko complice di Putin’

“C’è attenzione”, perché “è un momento in cui le tensioni sociali ci sono”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala alla vigilia di Sant’Ambrogio, assicurando che “stiamo lavorando con questura e prefettura”. I manifestanti annunciati sono 1.500, ma il numero è solo indicativo. Saranno decisamente meno le persone in protesta in piazza della Scala, organizzate dalla comunità ucraina e dall’associazione liberale ‘Ponte Atlantico’, con i ‘Russi liberi’ e la Brigata ebraica. I manifestanti avranno sulle spalle la bandiera dell’Ucraina e porteranno al collo alcuni cartelli, ma – hanno fatto sapere – non hanno previsto discorsi pubblici. Il presidio nella piazza antistante al teatro è dalle 14 alle 16, quindi finirà prima degli ingressi alla Scala.

“Manifesteremo compostamente a sostegno dell’Ucraina”, spiega in una nota Alessandro Litta Modignani, coordinatore di Ponte Atlantico. L’obiettivo della manifestazione è ricordare “che da oltre mille giorni gli ucraini vivono sotto le bombe, con molte città rase al suolo, decine di migliaia di morti e vari milioni di profughi, a causa dell’aggressione da parte di uno stato totalitario, oppressivo e criminale”. C’è poi la protesta contro Anna Netrebko, che – dice Modignani – “non è solo una grande artista, ma anche un’abile sostenitrice del regime di Putin, che non perde occasione per utilizzarla come strumento di propaganda politica, ai fini del suo disegno imperiale”, quindi “la nostra testimonianza non è contro l’arte e la cultura, ma contro il loro uso distorto e furbesco da parte di un dittatore dalle mani lorde di sangue, e dei suoi complici russi e italiani”.

Aggiunge Davide Romano, direttore del Museo della brigata ebraica: “I regimi totalitari si appoggiano sempre alle complicità di artisti pronti a inginocchiarsi al potere. Anna Netrebko è complice di Putin che ha mandato a morire centinaia di migliaia di russi in una guerra folle che ha coinvolto un Paese pacifico e democratico come l’Ucraina”.