Di bambini di talento o meno, esibiti come trofei ad una platea di zii e amici, sono piene le feste di famiglia :
quando però questo atteggiamento viene proposto ad un pubblico vasto, tipo quello di Sanremo o di altra trasmissione TV, viene istituzionalizzato e digerito, ci rappresenta, e allora non va bene. Un bambino è un bambino, per quanto sia bravo a suonare o a recitare o cantare. In queste ultime serate canore abbiamo assistito ad un ritorno a dinamiche familiari e sociali che sembravano superate, o stipate in tristi produzioni televisive anni ’80 – ’90, ma che evidentemente continuano a esercitare un fascino ai fini dell’ audience.
Esporre bambini dotati di straordinari talenti può sembrare innocuo e perfino celebrativo dell’ impegno e del talento coltivato in tenera età, ma è importante riflettere sulle implicazioni che ciò comporta per i diritti dell’infanzia. La pressione a eccellere e a soddisfare le aspettative degli adulti può avere effetti negativi sulla crescita e sul benessere psicologico dei bambini. Ogni bambino ha il diritto di sviluppare i propri talenti in un ambiente che promuova la serenità e la sicurezza emotiva, senza essere esposto a pressioni indebite, specie se televisive o tramite social, altro aspetto rischiosissimo della esposizione dei bambini. Il tema della sovraesposizione dell’ infanzia è materia che occorrerebbe approfondire e su cui bisognerebbe riflettere bene. La pressione ad eccellere e a soddisfare le aspettative degli adulti può avere effetti negativi sulla crescita e sul benessere psicologico dei bambini. Ogni bambino ha il diritto di sviluppare i propri talenti o di non svilupparli, in un ambiente che promuova la sua serenità e sicurezza emotiva, senza essere esposto a pressioni o allenamenti e lezioni, oltre la sua capacità di sopportarle.
Esibire i talenti di bambini in tenera età, in trasmissioni e festival, può infatti comportare rischi psicologici significativi. I piccoli potrebbero non essere pronti a gestire lo stress e gli effetti derivanti dall’esposizione pubblica, che potrebbe compromettere il loro benessere emotivo e la loro crescita sana. La protezione dei diritti dell’infanzia deve essere una priorità, garantendo che ogni bambino possa crescere e svilupparsi in un ambiente sano e supportivo, rispettoso della sua necessità e del suo diritto a crescere, in assenza di sovraesposizione.
 
 

 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
