Netanyahu e Trump si incontrano alla Casa Bianca: “L’Iran non deve avere armi nucleari”

Netanyahu e Trump si incontrano alla Casa Bianca: "L'Iran non deve avere armi nucleari" Netanyahu e Trump si incontrano alla Casa Bianca: "L'Iran non deve avere armi nucleari"



Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca, in un vertice che ha toccato temi caldi della politica internazionale, con particolare attenzione alla situazione in Iran e a quella della Striscia di Gaza.

Durante la conferenza stampa congiunta, Netanyahu ha ribadito la posizione condivisa con l’amministrazione americana riguardo alla questione nucleare iraniana: “Siamo d’accordo che l’Iran non deve avere armi nucleari”, ha dichiarato. Per raggiungere questo obiettivo, Netanyahu ha proposto due possibili soluzioni. La prima sarebbe quella di seguire un accordo simile a quello utilizzato con la Libia, ovvero smantellare le strutture nucleari iraniane e distruggere i dispositivi sotto la supervisione internazionale, con un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti. La seconda, ha aggiunto il premier israeliano, è l’opzione militare, che rimane “sul tavolo” come possibile soluzione per prevenire la proliferazione nucleare in Iran.

Il presidente Trump ha espresso il suo pieno supporto a questa posizione, sottolineando che la sicurezza del Medio Oriente e la non proliferazione nucleare sono tra le sue priorità. Sebbene non abbia rivelato dettagli specifici su future azioni, ha rimarcato la volontà di fermare le ambizioni nucleari di Teheran con ogni mezzo necessario.

Un altro tema centrale del vertice è stato la guerra a Gaza, che continua a devastare la regione. Trump ha dichiarato che, secondo le valutazioni della Casa Bianca, “la guerra a Gaza finirà in un futuro non troppo lontano”. Ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno valutando un altro possibile cessate il fuoco, pur non fornendo ulteriori dettagli sulle tempistiche o le condizioni. Inoltre, il presidente ha promesso di continuare gli sforzi per liberare gli ostaggi, senza specificare quanti ne siano ancora nelle mani dei gruppi armati palestinesi.

Nel frattempo, la situazione a Gaza continua a peggiorare. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, l’aviazione israeliana ha bombardato una moschea nel centro di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. L’attacco ha causato la morte di decine di persone, tra cui almeno cinque bambini. Questo nuovo bombardamento rientra nell’intensificazione delle operazioni militari israeliane nella regione, che hanno provocato numerose vittime civili e suscitato preoccupazioni internazionali per le crescenti violazioni dei diritti umani e il numero crescente di sfollati.

L’incontro tra Netanyahu e Trump, sebbene si sia concentrato principalmente sulle questioni nucleari iraniane e sulla guerra a Gaza, ha anche avuto il merito di rafforzare l’alleanza tra i due paesi, confermando la solidità dei legami strategici tra Israele e gli Stati Uniti in un contesto di crescente instabilità regionale.

Mentre la comunità internazionale guarda con attenzione gli sviluppi in Medio Oriente, rimane alta la preoccupazione per le conseguenze di un possibile conflitto allargato, con i leader mondiali che fanno appello alla diplomazia e alla protezione delle vite civili in tutte le parti coinvolte.