L’evoluzione del “sentiero” e della tecnologia indossabile.
Il termine “Skin Track” può evocare immagini molto diverse a seconda del contesto. Queste spaziano dalla neve fresca delle montagne a sofisticate innovazioni nel campo delle interfacce utente. Questa dualità evidenzia come una singola espressione possa definire sia un sentiero tracciato dalla fatica umana che una traccia elettronica sulla pelle.
Nel mondo dello sci alpinismo e del backcountry, lo “skin track” (o traccia di risalita) è un concetto fondamentale.
Si tratta del sentiero tracciato sulla neve dagli sciatori che utilizzano le pelli di foca (o skins, da cui il nome) sotto gli sci per risalire pendii innevati. Le pelli, dotate di un pelo unidirezionale, permettono la trazione in salita impedendo lo scivolamento all’indietro.
Importanza: Una skin track ben impostata è cruciale per la sicurezza e l’efficienza della risalita. Deve seguire un percorso che sia:
Sicuro: Evitando zone a rischio valanga o passaggi pericolosi.
Efficiente: Mantenendo una pendenza costante e non troppo ripida per minimizzare la fatica.
Eredità: Chi sale per primo imposta la traccia. Questa viene poi seguita dagli sciatori successivi, diventando di fatto una “pista” temporanea e condivisa.
Parallelamente all’ambito alpino, Skin Track è il nome di una tecnologia di ricerca sviluppata da scienziati dell’Istituto Carnegie Mellon (CMU).
Questa innovazione mira a trasformare l’avambraccio o altre parti della pelle umana in un’interfaccia tattile per dispositivi indossabili, come gli smartwatch.
Il sistema utilizza un anello (indossato sul dito) che emette un segnale elettrico ad alta frequenza. Un braccialetto, parte dello smartwatch, è dotato di elettrodi sensibili. Quando l’utente tocca la propria pelle, gli elettrodi del braccialetto rilevano la differenza di fase del segnale. Questo permette di localizzare con precisione il punto di contatto sul braccio.
Comandi a gesti: L’utente può scorrere, toccare o disegnare gesti complessi direttamente sulla pelle. Ad esempio, disegnare una ‘S’ per silenziare una chiamata.
Espansione dell’area di interazione: Superando i limiti delle piccole dimensioni dello schermo di uno smartwatch.
Infine, “My Skin Track/UV” è stato il nome di un sensore indossabile ultracompatto. Era prodotto da L’Oréal in collaborazione con La Roche-Posay. Questo sensore era progettato per la salute della pelle.
Funzione Principale: Monitorare l’esposizione personale ai raggi UV (ultravioletti).
Funzioni Secondarie: Se integrato con app di health come Apple HealthKit, può raccogliere anche dati su inquinamento, pollini e umidità.
Obiettivo: Fornire all’utente dati in tempo reale per adottare comportamenti protettivi. Ad esempio, applicare la protezione solare (il cui fattore SPF indica la capacità di schermare i raggi UVB) o cercare riparo da un’eccessiva esposizione ambientale.
