Il viceministro Maurizio Leo esulta: “Il fiscal drag è stato neutralizzato, grazie alla riduzione Irpef e agli aiuti per i redditi medio-bassi”.
Roma – 26.10.2025
Le politiche fiscali del Governo Meloni ricevono il via libera della Banca Centrale Europea. Nel contesto di queste politiche si inserisce anche il progetto fiscale noto come “fisco Leo”.
Secondo il nuovo studio “Fiscal drag in theory and in practice: a European perspective”, pubblicato dalla Bce, l’Italia ha saputo proteggere i redditi medio-bassi dagli effetti dell’inflazione grazie a una serie di riforme fiscali mirate.
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha accolto con soddisfazione i risultati:
“Il fiscal drag ha avuto effetti reali tra il 2022 e il 2024, ma è stato compensato da misure correttive come la riduzione dell’Irpef e la decontribuzione per i redditi medio-bassi”.
💬 “Chi parla di 25 miliardi sottratti ai lavoratori sbaglia”
Leo ha voluto rispondere anche alle critiche circolate negli ultimi mesi:
“Chi ha sostenuto che siano stati sottratti 25 miliardi di euro ai lavoratori sbaglia. Quella cifra non è solo scorretta, ma completamente fuorviante. I redditi sotto i 35.000 euro hanno ricevuto benefici netti, come conferma la Bce”.
Lo studio dimostra infatti che le politiche fiscali italiane hanno neutralizzato gran parte dell’impatto del fiscal drag, smentendo le stime che parlavano di perdite medie da 2.000 euro per lavoratore.
📊 Italia tra i Paesi più virtuosi in Europa
Nel paper della Bce, l’Italia emerge come uno dei Paesi che ha reagito in modo più rapido e strutturato al fenomeno.
Le misure di riduzione delle aliquote Irpef e di taglio del cuneo contributivo hanno consentito di mantenere stabile il potere d’acquisto delle famiglie, con effetti positivi anche sui consumi interni.
“Il Governo – ha aggiunto Leo – ha posto sin dall’inizio grande attenzione alle fasce medio-basse. Continueremo su questa strada con responsabilità e serietà, mantenendo fede alle promesse fatte agli italiani”.
🔍 Cos’è il fiscal drag e perché colpisce i redditi medi
Il fiscal drag è l’effetto perverso per cui, con l’aumento dei salari nominali dovuto all’inflazione, i contribuenti finiscono in scaglioni Irpef più alti, pagando più tasse anche senza reale crescita del reddito.
In Italia, il Governo ha risposto abbassando le aliquote, riducendo da quattro a tre scaglioni e potenziando le detrazioni per i lavoratori dipendenti.
Questa strategia – spiega la Bce – ha permesso di contenere l’impatto dell’inflazione sul potere d’acquisto e di rafforzare il ruolo redistributivo del sistema fiscale italiano.

