Orban rilancia il blocco anti-Kiev con Salvini: nasce l’asse sovranista, ma Tajani si smarca



Il premier ungherese Viktor Orban ha incontrato a Roma il vicepremier italiano Matteo Salvini per rafforzare un fronte sovranista europeo contrario al sostegno dell’Unione Europea all’Ucraina.

L’obiettivo: rilanciare il gruppo di Visegrad come blocco di veto. Ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani prende le distanze, ribadendo la linea ufficiale del governo italiano a favore di Kiev.

Nel cuore di Roma, Viktor Orban ha trovato in Matteo Salvini un interlocutore favorevole alla sua visione di un’Europa meno centralizzata e più attenta agli interessi nazionali. Durante l’incontro al Ministero delle Infrastrutture, i due leader hanno criticato duramente le politiche europee, definendole “suicide” per il futuro del continente. Al centro del colloquio, la volontà di costruire un fronte comune con Slovacchia e Repubblica Ceca per ostacolare ulteriori aiuti europei all’Ucraina.

Orban punta a rianimare il gruppo di Visegrad, un’alleanza originariamente nata per favorire l’integrazione europea dei paesi dell’Est, ma che oggi si trasforma in un blocco di veto. Con l’arrivo al potere di Robert Fico in Slovacchia e Andrej Babis in Repubblica Ceca, Budapest mira a consolidare un’asse che possa influenzare le decisioni del Consiglio europeo e dell’Europarlamento.

La mossa di Salvini ha però provocato tensioni all’interno del governo italiano. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, ha commentato l’incontro con Orban come una “posizione personale” del leader leghista, sottolineando che la linea ufficiale dell’Italia in politica estera è decisa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri.

Tajani ha ribadito il sostegno italiano all’Ucraina, affermando che “l’Italia è dalla parte di Kiev” e che ogni altra posizione non rappresenta la linea del governo. Anche Giorgia Meloni, pur avendo incontrato Orban il giorno precedente, ha mantenuto un profilo più istituzionale, concentrandosi su temi economici e competitività.

Dietro l’attivismo di Orban si intravede una strategia elettorale: il premier ungherese punta a rafforzare la sua posizione in vista delle elezioni nazionali di aprile. Ma la sua campagna si gioca anche sul piano internazionale, sfruttando l’onda sovranista e le divisioni interne all’UE per consolidare il suo ruolo di leader dell’opposizione a Bruxelles.

Il rilancio del gruppo di Visegrad come “Visegrad dei veti” rappresenta una sfida diretta all’unità europea, soprattutto in un momento cruciale per il sostegno all’Ucraina. Mentre l’UE discute nuovi pacchetti di aiuti e prestiti, il blocco guidato da Orban potrebbe complicare il processo decisionale, rendendo più difficile una risposta comune alla crisi ucraina.

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