In audizione alla Camera e al Senato, la Corte dei Conti definisce “ambizioso” il piano di riduzione della spesa pubblica previsto nella legge di bilancio 2025.
Corte dei Conti: “Spending review ambiziosa e fondamentale per ridurre il debito”
Nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, i rappresentanti della Corte dei Contihanno sottolineato che “la ripresa e l’accentuazione di un percorso di riduzione della spesa rappresenta una condizione ineludibile per garantire il graduale rientro del debito”.
Secondo la magistratura contabile, tale obiettivo dovrà realizzarsi nel quadro delle nuove regole europee di governance economica, attraverso “un tracciato ben definito di spesa netta finanziata a livello nazionale”.
Tagli per oltre 7 miliardi a partire dal 2026
“La spending review prevista dalla manovra è particolarmente ambiziosa”, hanno spiegato i rappresentanti della Corte, ricordando che i nuovi interventi di taglio si aggiungono a quelli già stabiliti nelle precedenti leggi di bilancio, portando così l’impatto complessivo per ciascun esercizio 2026-2028 a oltre 7 miliardi di euro.
La Corte dei Conti ha evidenziato come la riduzione della spesa pubblica sia una condizione imprescindibile per rispettare i parametri di finanza pubblica europei, ma ha anche invitato il governo a monitorare attentamente gli effetti dei tagli, in modo da non compromettere la qualità dei servizi essenziali e la crescita economica.
Il nodo del debito pubblico e le nuove regole europee
L’obiettivo, secondo la Corte, è garantire un rientro graduale del debito, oggi vicino al 140% del PIL, senza rallentare gli investimenti strategici.
Le nuove regole di bilancio dell’UE richiedono infatti un piano pluriennale credibile di riduzione della spesa, bilanciando rigore e sviluppo.
La Corte ha infine ribadito che la revisione della spesa dovrà essere accompagnata da una riorganizzazione complessiva del sistema di incentivi e sussidi, per evitare duplicazioni e inefficienze strutturali.
Manovra: Corte Conti, aumento risorse sanità risposta solo parziale
In tema di sanità, l’aumento delle risorse, che porta il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario in quota Pil al 6,15% nel 2026 (nel 2027 e 2028 si attesterebbe rispettivamente a 6,04 e 5,92), “corrisponde all’impegno assunto nei documenti programmatici ma consente di rispondere solo parzialmente agli interventi necessari per affrontare le criticità del settore nel cui ambito appaiono in crescita i costi per i contratti del personale, per i farmaci, per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati e per i dispositivi medici ed, in generale, per corrispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e con cronicità multiple che richiede risposte sempre più complesse e costose”. Lo segnalano i rappresentanti della Corte dei Conti in audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra.
❓ FAQ
Cos’è la spending review?
È un processo di revisione della spesa pubblica volto a ridurre costi improduttivi e migliorare l’efficienza dell’amministrazione.
Quanto prevede di risparmiare la manovra 2025?
Oltre 7 miliardi di euro l’anno nel triennio 2026-2028.
Qual è l’obiettivo della Corte dei Conti?
Garantire un percorso di riduzione del debito pubblico coerente con le regole europee, senza compromettere i servizi ai cittadini.


