Le nuove regole aprono la strada a una gestione più rapida ed efficace dei flussi migratori. Piantedosi: “Soddisfatti, ora i centri in Albania si candidano”.
L’Unione Europea ha segnato una svolta storica nella gestione della crisi migratoria. Questo è avvenuto con l’approvazione definitiva del nuovo Patto su migrazione e asilo. La normativa introduce misure che rafforzano significativamente i controlli alle frontiere esterne. Inoltre, velocizzano le procedure di rimpatrio, con l’obiettivo di rendere il sistema europeo più resiliente ed equo. Questa iniziativa rappresenta un passo avanti significativo nella gestione dei migranti.
Il cuore della riforma è l’istituzione di Centri di Accoglienza e Identificazione Accelerata (Hub). Consistono in strutture situate in prossimità delle frontiere esterne dell’Unione o in paesi terzi partner. Questo è previsto dal recente accordo bilaterale siglato dall’Italia con l’Albania. In questi hub, le procedure di esame delle richieste d’asilo e di rimpatrio dovranno essere espletate in tempi rapidi. Spesso, non supereranno le 12 settimane.
Le nuove disposizioni prevedono:
* Screening Rafforzato: Introduzione di una procedura di screening obbligatoria. Includerà controlli sanitari e di sicurezza per tutti i migranti irregolari arrivati alle frontiere esterne.
L’obbligo di trattenere i richiedenti asilo a basso tasso di riconoscimento è previsto. Essi provengono da paesi considerati “sicuri” e saranno trattenuti in apposite strutture di frontiera per un esame rapido.
Viene introdotto un sistema di solidarietà vincolante. Prevede tre opzioni per gli Stati membri: accogliere i richiedenti asilo, pagare un contributo finanziario, oppure sostenere i rimpatri per conto degli Stati sotto pressione.
La normativa potenzia l’efficacia dei rimpatri, considerati cruciali per la sostenibilità del sistema. Vengono create nuove figure professionali. Si rafforza la cooperazione con i Paesi terzi per facilitare il rientro dei migranti non ammessi.
Il Ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha espresso viva soddisfazione per l’approvazione del Patto. Ha sottolineato come le nuove regole recepiscano molte delle istanze a lungo avanzate dall’Italia, paese di primo approdo.
“Siamo soddisfatti. Il Patto è una cornice indispensabile per affrontare la sfida migratoria con maggiore efficacia. La vera svolta è l’attenzione posta sui rimpatri e la possibilità di utilizzare strutture esterne all’Unione in tempi rapidi,” ha dichiarato Piantedosi.
Il Ministro ha specificato che, alla luce della svolta europea, i centri che l’Italia sta allestendo in Albania “si candidano in maniera naturale”. Questi possono diventare un modello applicabile o comunque coerente con lo spirito e le nuove disposizioni della riforma europea.
Le strutture albanesi sono destinate ad accogliere i migranti salvati in mare da navi italiane fuori dalle acque territoriali. Esse anticipano di fatto la logica degli hub esterni voluta dalla nuova normativa UE.
Questa mossa segna un cambiamento di paradigma per l’Europa. Cerca di trovare un equilibrio tra il dovere di accoglienza e la necessità di controllo dei propri confini. Mette la parola “fine” al vecchio e inefficiente Regolamento di Dublino.

