Una presunta relazione sentimentale
Dopo alcune rivelazioni del settimanale francese Le Point, l’arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit, ha dichiarato le sue dimissioni al Papa: sarebbe stato accusato di aver avuto una relazione con una donna nel 2012. Il prelato ha negato di aver agito in contrasto al vincolo del celibato per i sacerdoti e i vescovi della Chiesa cattolica, dichiarando di aver solo assunto comportamenti ambigui verso una donna, che si era “manifestata a lui in numerose occasioni” (Le Monde). In pratica una mail compromettente, destinata a questa donna sarebbe invece, per errore, giunta alla sua segretaria, la quale lo avrebbe comunicato all’équipe episcopale. Ciò avveniva nel 2012, così non è ben chiaro perché siano passati quasi dieci anni prima di una reazione della diocesi. Si attendono chiarimenti e intanto nonostante neghi la sua “colpevolezza”, Aupetit ha presentato le dimissioni e Papa Francesco dovrà decidere se accoglierle o meno. Arcivescovo conservatore e medico Aupetit, laureato in medicina nel 2020, aveva pubblicato un libro Humanae Vitae: une prophétie, per le edizioni Salvator, una riflessione sull’enciclica di papa Paolo VI. Conosciuto alla stampa soprattutto per la sua opposizione radicale ad aborto e unioni omosessuali, in un’intervista su Avvenire, nel 2015, dichiarava come a suo avviso i metodi di fecondazione assistita avrebbero aperto “una via larga e facile all’infedeltà coniugale e all’abbassamento generale della moralità”. Si rivelava inoltre sconvolto dalla presenza di cartelli sui muri delle metropolitane con “pubblicità dei siti specializzati nell’adulterio”. Rientra dunque, nonostante le accuse ricevute, nel novero dei cattolici conservatori, in opposizione al pensiero di Papa Francesco, accusato invece da più fronti di eretismo e addirittura marxismo, per le sue aperture ai divorziati, alle coppie di fatto ecc. La crisi della Chiesa e statistiche globali Da diversi decenni con un picco a seguito delle dimissioni di Papa Ratzinger, si parla di “crisi della Chiesa”, per il numero ridotto di fedeli e vocazioni sacerdotali, l’aumento dell’età media del clero, le chiusure di conventi ecc. Una prova inconfutabile di questa crisi è il declino dell’editoria cattolica: negli ultimi anni hanno chiuso decine di giornali e riviste diocesane, secondo quanto ha denunciato recentemente la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Diocesani). Anche da punti di vista molto conservatori, la crisi della Chiesa è grave; ad esempio, il prete tradizionalista tedesco Matthias Gaudron, autore di diversi libri sul tema, paragona l’attuale crisi “agli avvenimenti che hanno accompagnato la ‘sedicente’ Riforma protestante”. Anche i numeri parlano piuttosto chiaro: una ricerca di Community Media Research, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per La Stampa rivela una diminuzione dei cattolici italiani, anche se complessivamente nel resto del mondo questa religione sarebbe in lieve crescita. Secondo i dati dell’annuario pontificio del 2019 (riferiti al 2017) i cattolici sono il 17,7 % della popolazione mondiale, di cui il più gran numero è presente nelle Americhe, con il 48,5 % (e di questi, la maggior parte si concentrano nel sud America), poi in Europa, con il 21,8%, in Africa con 17,8%, in Asia con l’11,1% e in Oceania con lo 0,8%. Sono in calo i sacerdoti passati da 414.969 nel 2016 a 414.582 nel 2017. I candidati al sacerdozio nel pianeta passano da 116.160 nel 2016 a 115.328 nel 2017, con un calo di 0,7 per cento. I numeri spaventosi degli abusi sessuali in Francia Più che il celibato degli arcivescovi e la riduzione numerica di fedeli e prelati, la vera piaga in seno alla Chiesa cattolica è lo scandalo della pedofilia in relazione alle scioccanti scoperte dell’ultima ora, su cui bisognerà riflettere e porre rimedio (dove possibile). L’evento più recente riguarda il report del CIASE, Commissione Indipendente sugli Abusi Sessuali nella Chiesa, che il 5 ottobre 2021, dopo due anni e mezzo, ha divulgato presso il SIR (Agenzia d’informazione religiosa), i risultati del suo lavoro di investigazione. A partire dal 1950, trecentotrentamila persone, quando erano minorenni, hanno subito violenze sessuali da parte di preti, religiosi o persone laiche associate alla Chiesa. Per discuterne sarà a breve previsto un incontro tra alcuni membri del CIASE, con a capo il loro presidente, Jean-Marc Sauvé e Papa Francesco. Il rapporto di CIASE (www.ciivise.fr) è chiuso ma sono rimasti attivi un numero di telefono e una mail, per il supporto alle vittime di abusi sessuali, con assistenza legale, psicologica e sociale gratuita (tel.: 0141834217 e mail: paroledevictimes@cef.fr, ecoutevictimes@corref.fr) . Il peccato dell’omologazione etnica in Canada Un altro scandalo di portata altrettanto scioccante è stato la scoperta in Canada di tombe senza nome, contenenti i resti di 215 bambini indigeni sul terreno di una ex scuola residenziale, gestita da religiosi cattolici. La scuola, Kamloops Indian Residential School si trovava nella British Columbia ed è stata aperta da 1890 fino al 1978. Secondo il The Wanshington Post, nel contesto di un vergognoso piano di omologazione etnica del governo canadese, i bambini indigeni, Inuit e di altre etnie, venivano strappati dalle loro case e portati con la forza in questo e in altri istituti analoghi. Qui venivano convertiti, era vietato loro parlare la lingua madre, erano costretti ai lavori forzati e soggetti persino ad abusi fisici e sessuali. La scoperta è stata effettuata grazie ad alcuni radar a penetrazione del suolo, così si sono riaccese le richieste di responsabilità verso le Chiese che gestivano quelle scuole. In seguito a questa notizia, alcune chiese cattoliche nel Canada occidentale, nella Columbia Britannica, sono andate a fuoco. Gli incendi sono stati definiti “sospetti” dalla BBC. Non è un caso che il Papa abbia convocato un Sinodo, cioè un consiglio universale dell’episcopato cattolico per affrontare il governo della Chiesa, in un momento storico critico come questo. Esso terminerà nel 2023 e i fedeli, ma non solo, attendono risposte, risarcimenti e proposte per il futuro.