Un incontro inaspettato. Riflessioni su Il Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien.” un’analisi profonda, intuitiva e appassionata di una delle Trilogie più amate al Mondo.
Definita una delle opere letterarie di maggior successo del ventesimo secolo! Tradotta in 38 lingue.150 milioni di copie vendute! Un colosso sia editoriale che cinematografico.
Oggi conosciamo la scrittrice di questo saggio, Miriam di Noto.
Da sempre amante dei viaggi, giunta alla tanto agognata pensione, insieme al marito, decide di partire per Las Palmas de Gran Canaria, dove vive per alcuni mesi all’ anno. “L’inverno in quei luoghi è mite, il cielo terso, il mare invitante”, dice Miriam.
In quel periodo, però, oltre l’agognata pensione arrivò anche la Pandemia. “Ero combattuta tra la gioia di trovarmi in un luogo sereno e relativamente protetto, e la sorte di chi avevo lasciato, continua, ma un incontro inaspettato in qualche modo ha cambiato tutto!”
Avvenne in libreria quando mi imbattei nella Trilogia del Signore degli anelli in lingua spagnola. Non avevo visto neppure il film. Scoprii negli interessi di Tolkien per la filologia e la letteratura e nei suoi valori profondamente cristiani e umani una affinità con il mio essere, dice Miriam con entusiasmo, da qui la mia idea di scriverne un saggio dal titolo: “Un incontro inaspettato. Riflessioni su Il Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien.”
Il Saggio di Miriam di Noto è un’analisi profonda, intuitiva e appassionata di una delle Trilogie più amate al Mondo. Definita una delle opere letterarie di maggior successo del ventesimo secolo! Tradotta in 38 lingue.150 milioni di copie vendute! Un colosso sia editoriale che cinematografico. Sto parlando del “Signore degli Anelli” scritto da J. R. R. Tolkien tra il 1937 e il 1949, pubblicato in tre volumi tra il 1954 al 1955. L’autrice s’addentra nella lettura di questi volumi carpendo tra le righe quei messaggi che solo un attento lettore può cogliere. Ci porta a conoscere personaggi e vicissitudini che animano l’opera, lasciandoci la sua personale interpretazione. Descrivendo aspetti e situazioni che in qualche modo possono far da monito alla nostra realtà
Conosciamo meglio l’autrice
Come è la vita a Las Palmas? Una giornata tipo.
Premetto che vivo, viviamo a Las Palmas per alcuni mesi all’’anno, quando ci è possibile lasciare la Sicilia dove ci trattengono, comunque, altri interessi personali e familiari. Ma appena sbarcati a Las Palmas, si entra in modalità relax, si cambia abbigliamento: sandali e vestiti leggeri anche d’inverno. Ogni giorno si fanno cose semplicissime, la spesa quotidiana e poi tante passeggiate in riva al mare. Las Palmas ha una bellissima spiaggia in città, che si estende per tre km. Prendere il sole e fare il bagno, praticamente tutto l’anno, è un’attività normale. Ma soprattutto passeggiare, godendo dei mutamenti del paesaggio che il gioco delle maree crea più volte al giorno. Poi la città consente giri nei vari centri commerciali, o visite in bellissime librerie. Si può andare a teatro o visitare il centro storico risalente al XV sec e perdersi tra stradine acciottolate tra chiese edifici storici e interessanti musei. Una gita in qualche paese vicino è accessibile con i mezzi pubblici. Ci sono ristoranti locali o di veri paesi che, ogni tanto, frequentiamo. Ci ha conquistato oltre la cucina locale, quella libanese o sudamericana, argentina e messicana in particolare. La domenica vado a Messa nella chiesa più vicina e a Natale o Pasqua ho partecipato alle varie celebrazioni. Frequentiamo in particolare una coppia di giovani argentini, trasferitisi alle Canarie per motivi di lavoro e abbiamo stretto amicizia con una coppia di italiani in vacanza da quelle parti. Ho anche conosciuto una scrittrice italiana Chiara D’Andrea, autrice di un romanzo rosa intitolato “Innamorarsi alle Canarie” che quest’ anno ha pubblicato in spagnolo. Insomma non si rischia di annoiarsi.
Come gestite i servizi di prima necessità, tipo le visite, le cure mediche?
Non abbiamo la residenza, ma con la tessera sanitaria europea possiamo accedere ad alcuni servizi, oltre naturalmente le urgenze, come prescrizioni di farmaci e visite mediche presso il Centro de salud.
Hai trovato una buona accoglienza da parte dei cittadini di Las Palmas?
Gli abitanti delle Canarie sono persone, per lo più, solari e allegre, molto aperte e disponibili con tutti, abituati a persone provenienti da varie parti del mondo. Nei supermercati e luoghi pubblici (anche uffici) sono molto gentili.
Cosa ti manca di più dell’Italia?
Nei mesi che trascorro in Italia mi godo le bellezze della mia Sicilia o di altri bellissimi luoghi d’ Italia che cerco di visitare. Quando mi trovo a Las Palmas mi mancano le persone care, amici e parenti, mi piacerebbe portarli con me e condividere con loro le mie esperienze alle Canarie.
Hai trovato più lettori a Las Palmas o in Italia?
Il mio libro è in italiano, pur conoscendo lo spagnolo, non mi sento in grado di tradurlo in quella lingua e per ora non conto di investire in un’edizione spagnola. Però quest’anno, nel mio ultimo soggiorno a Las Palmas, ho portato una copia nella libreria dove tutto ebbe inizio e l’ho lasciata alla titolare, Carlotta, anche lei italiana, e mi ha promesso che lo leggerà.
Quali sono i valori che ritrovi, tuoi, nella Trilogia del Signore degli anelli?
Il Professore, come tutti i suoi estimatori chiamano Tolkien, esprime nel suo romanzo dei valori veramente attuali e condivisibili, l’amicizia, che rende capaci di affrontare grandi difficoltà, la dedizione agli altri e la capacità di sacrificarsi per essi, lo spirito di comprensione nei confronti degli altri, pur nella difficoltà di convivenza che genera la diversità, la tenacia nell’affrontare le prove della vita, credendo che il bene alla fine trionferà e che ci sia una speranza anche nel buio più profondo. Tutto ciò è risuonato profondamente nel mio animo quando ho letto l’opera, in piena pandemia da Covid 19, quando veramente stavamo camminando nelle tenebre e la speranza era una fievole luce. Come detto prima, Tolkien era un professore di letteratura inglese a Oxford, grande studioso di filologia e letteratura, con una formazione veramente eccezionale dalle lingue classiche a quelle germaniche. Straordinaria la sua creazione delle lingue del mondo nato dalla sua fantasia. Ma non si tratta di una creazione artificiosa e arida, le lingue hanno bisogno di storie che le rendano vive. Un aneddoto può spiegare questa affermazione. C’è una frase che viene pronunciata nel corso del romanzo è in lingua affermazione. C’è sila lumenn’omentielvo” “Una stella brilla sull’ora del nostro incontro”. Tolkien stesso scrive nella lettera 205 “Il Signore degli anelli è stato un tentativo di creare una situazione in cui un normale saluto potesse essere elen sila lumenn’omentielmo, e che la frase precede di molto il libro.” La mia formazione, di ex prof di Latino e Greco, è fortemente filologica e letteraria e quest’aspetto di Tolkien mi ha profondamente interessata e divertita.
Nel tuo Saggio quali sono le principali tematiche affrontate
Il libro è suddiviso in capitoli, ognuno intitolato con una frase de Il Signore degli anelli che durante la lettura mi colpì e suscitò le mie riflessioni. I temi affrontati sono tanti dalla giustizia, al potere e alla sua nefasta influenza sugli uomini, alla libertà di scelta, alla condizione della donna, ai funesti influssi dell’arte della parola usata per stravolgere la realtà, alla condanna della guerra. Insomma mi sembra che quest’opera sia molto più di una storia fantasy e che tocchi delle corde molto sensibili anche, e proprio, per noi che viviamo in un periodo storico particolarmente travagliato. Ritengo, veramente, che possa aiutarci a riflettere, a guardare la realtà da punti di vista diversi e a offrirci anche una consolazione, proprio come diceva Tolkien nel suo Saggio sulle fiabe.
Ti senti a casa quando…
A casa in qualsiasi parte del mondo quando con me c’è Mario, mio marito, quando vedo il mare, quando sento le campane suonare, quando entro in una chiesa, quando per strada incontro visi sorridenti, quando guardo le foto dei miei cari che non ci sono più.
Progetti futuri?
Spero di poter viaggiare, conoscere altri luoghi, ma soprattutto persone di cultura e tradizioni diverse e di scrivere per raccontare di me, delle mie esperienze, dei ricordi, degli incontri “aspettati e inaspettati” anche letterari. In questa fase della mia vita mi è venuto il desiderio di condividere tutto ciò con più persone possibili. Per questo ti ringrazio, cara Monica, per darmi l’opportunità di raggiungere tante persone nuove.