Al termine dell’Angelus, il Pontefice è tornato a parlare di guerra e del conflitto in Ucraina con parole di dolore e speranza: “Penso con dolore ai fratelli e alle sorelle che soffrono per la guerra.
Pensiamo a tutte le popolazioni ferite, minacciate dai combattimenti”. Questo messaggio di solidarietà e preghiera è stato accolto con profonda emozione dai fedeli riuniti in Piazza San Pietro.
Le Parole del Papa:
”La missione che Gesù affida a Pietro non è quella di sbarrare le porte di casa, permettendo l’accesso solo a pochi ospiti selezionati, ma di aiutare tutti a trovare la via per entrare, nella fedeltà al Vangelo di Gesù. A tutti. Tutti, tutti, tutti possono entrare”, ha detto il Pontefice, affacciandosi alla finestra del Palazzo Apostolico, prima della recita dell’Angelus in Piazza San Pietro.
Il Significato delle Chiavi del Regno:
”Oggi, solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, nel Vangelo Gesù dice a Simone detto Pietro: «A te darò le chiavi del Regno dei cieli». Per questo spesso vediamo San Pietro raffigurato con due grandi chiavi in mano, come nella statua che si trova qui, in questa Piazza. Quelle chiavi – sottolinea il Papa – rappresentano il ministero di autorità che Gesù gli ha affidato a servizio di tutta la Chiesa. Stiamo attenti, però, a intendere bene il senso di tutto questo. Le chiavi di Pietro, infatti, sono le chiavi di un Regno, che Gesù non descrive come una cassaforte o una camera blindata, ma con altre immagini: un piccolo seme, una perla preziosa, un tesoro nascosto, una manciata di lievito, cioè come qualcosa di prezioso e di ricco, sì, ma al tempo stesso di piccolo e di non appariscente. Per raggiungerlo, perciò, non serve azionare meccanismi e serrature di sicurezza, ma coltivare virtù come la pazienza, l’attenzione, la costanza, l’umiltà, il servizio”.
La Lezione di Pietro:
Bergoglio ha evidenziato: ”Pietro ha ricevuto le chiavi del Regno non perché era perfetto, ma perché era umile e onesto e il Padre gli aveva donato una fede schietta. Perciò, affidandosi alla misericordia di Dio, ha saputo sostenere e fortificare, come gli era stato chiesto, anche i suoi fratelli”.
Il Papa ha quindi invitato i fedeli a riflettere: ”Oggi possiamo chiederci: io coltivo il desiderio di entrare, con la grazia di Dio, nel suo Regno, e di esserne, con il suo aiuto, custode accogliente anche per gli altri? E per farlo, mi lascio ‘limare’, addolcire, modellare da Gesù e dal suo Spirito, che abita in me?”.
Il Richiamo alla Misericordia:
”La missione che Gesù affida a Pietro non è quella di sbarrare le porte di casa, permettendo l’accesso solo a pochi ospiti selezionati, ma di aiutare tutti a trovare la via per entrare, nella fedeltà al Vangelo di Gesù. Perché tutti, tutti, tutti possano entrare”.
Il Pontefice ha sottolineato l’importanza della conversione personale: “E Pietro lo farà per tutta la vita – ha proseguito il Pontefice -, fedelmente, fino al martirio, dopo aver sperimentato per primo su di sé, non senza fatica e con tante cadute, la gioia e la libertà che nascono dall’incontro con il Signore. Lui per primo, per aprire la porta a Gesù, ha dovuto convertirsi, e non è stato facile”.
L’Appello per la Pace in Ucraina:
Al termine dell’Angelus, il Pontefice ha rivolto un appello accorato per la pace in Ucraina: “Penso con dolore ai fratelli e alle sorelle che soffrono per la guerra. Pensiamo a tutte le popolazioni ferite, minacciate dai combattimenti: che Dio le liberi, le sostenga nella lotta per la pace. Rendo grazie a Dio per la liberazione dei due sacerdoti greco-cattolici. Possano tutti i prigionieri di questa guerra tornare presto a casa. Preghiamo insieme: tutti i prigionieri tornino a casa”.
Conclusione:
Il messaggio del Papa è un forte richiamo alla pace, alla solidarietà e alla misericordia. Le sue parole sono un invito a riflettere sulla nostra missione come cristiani e sull’importanza di aprire il nostro cuore agli altri, seguendo l’esempio di Pietro e la guida di Gesù. La preghiera per la pace in Ucraina e per la liberazione di tutti i prigionieri di guerra è un monito potente che sottolinea la necessità di un impegno costante per la pace e la giustizia nel mondo.