“Salvaguardare il Made in Italy è un dovere”.

Intervista al manager Nicola Carbonara.

In un mondo sempre più globalizzato e competitivo, emergere come leader nel settore della formazione professionale non è impresa facile. 

Nicola Carbonara, imprenditore e manager di spicco, ha saputo ritagliarsi, grazie agli istituti da lui fondati, l’Italian Design Institute, l’Italian Food Academy, l’Istituto Europeo del Turismo, l’Accademia del Lavoro e lo Sport Business Academy. 

Il suo è un ruolo di primo piano nel panorama internazionale. È un grande esempio di come passione e dedizione siano alla base di tutto e soprattutto di una vita professionale condotta quotidianamente con impegno, costanza, resilienza e anche sacrificio. Da sempre nei suoi istituti di formazione punta all’acquisizione di competenze specifiche e subito spendibili nel mondo del lavoro.

Della sua passione per il Made in Italy e del suo obiettivo di formare talenti in grado di tutelare e diffondere la vera e propria eccellenze all’estero ci racconta in questa intervista.

Come nasce la sua passione per il Made in Italy?

È impossibile non essere contaminati da tanta bellezza quando si nasce in un territorio meraviglioso come l’Italia che possiede l’80% del patrimonio artistico mondiale e che ha dato i natali a grandi compositori, scultori, architetti e artisti, da Leonardo da Vinci e Michelangelo. Quindi, noi abbiamo il dovere di preservare, conservare e promuovere nel mondo tutta questa ricchezza, sia nel presente che nel futuro, attraverso le nuove generazioni che dovranno essere preparate a tutelare tanta grandezza.

Quanto è importante salvaguardarlo al giorno d’oggi?

Salvaguardare il Made in Italy oggi è fondamentale. È un dovere, come dicevo, per noi imprenditori, per le istituzioni, per la politica, per gli organi di controllo, garantire che i nostri prodotti, le nostre idee, i nostri progetti vengano tutelati e non siano copiati e riprodotti in modo inappropriato altrove.

Come persegue quotidianamente questo obiettivo?

Lo facciamo attraverso i nostri istituti, basti pensare ad Italian Design Institute, l’Istituto Europeo del Turismo o Italian Food Academy, la cui mission è tutelare il Made in Italy formando nuove risorse. Trasmettiamo a giovani talenti competenze tali da consentir loro di continuare a salvaguardare ed esportare l’autenticità del know how e del patrimonio italiano. Ad esempio, Italian Design Institute quotidianamente ricerca, seleziona e forma talenti che si possano occupare del design in Italia e all’estero. Così, attraverso le competenze, la storia millenaria del Made in Italy, i nostri giovani, in tutto il mondo, fanno la differenza.

Come e in che misura il concetto di “eccellenza” si può sposare al meglio con quello di innovazione?

Oltre al dovere di preservare l’eccellenza e la qualità che ci contraddistinguono da sempre, abbiamo anche il dovere di innovare. Questo è un percorso, ovvero, un sentiero, molto rischioso ma è doveroso intraprenderlo perchè, soltanto attraverso l’innovazione, possiamo continuare ad essere un modello per tutto il mondo.

Quanto è importante lo studio e il continuo aggiornamento nel suo settore?

Costante e interminabile aggiornamento sono le parole d’ordine che utilizziamo all’interno dei nostri istituti. Abbiamo l’obbligo e il dovere, quotidianamente, di ricercare, comprendere, analizzare, confrontarci con i top player e insieme a loro sviluppare progetti straordinari che danno l’opportunità ai giovani talenti di poter esprimere, in tempi brevi, un potenziale straordinario.

Qual è la parte più bella del suo lavoro?

La parte più bella del mio lavoro è svegliarmi al mattino e sapere di incontrare collaboratori e compagni di viaggio straordinari, senior e junior, che insieme hanno voglia di sviluppare, di fare cose fantastiche, cambiare il nostro presente in un futuro straordinario. Persone di talento, professionisti, neofiti, che insieme riescono a realizzare progetti che poi camminano, sulle gambe dei nostri allievi, in tutto il mondo.

In base alla sua esperienza nell’ambito delle eccellenze italiane, secondo lei dove risiede la chiave del successo?

In base alla mia esperienza di questi ultimi trent’anni, posso affermare di aver incontrato, spesso, l’eccellenza e la qualità in persone che portavano queste doti già in grembo. Questo, però, non è sufficiente perché pur se si è dotati di talento è necessario possedere requisiti come costanza, resilienza, determinazione, impegno e spirito di sacrificio. Ho visto, infatti, molte eccellenze non avere successo in assenza di queste fondamentali caratteristiche.

Progetti futuri…

The future is now, ovvero, Il futuro è ora! I nostri istituti hanno avuto sempre la buona abitudine di anticipare i tempi, abbiamo continuato a farlo negli ultimi anni e continueremo a farlo. Basti pensare alla crypto arte o all’intelligenza artificiale: siamo stati i primi istituti in Italia e all’estero ad occuparsi di queste tematiche straordinarie. Quindi, il futuro prevede una grande espansione verso il mercato estero portando l’eccellenza italiana nel mondo nel campo del design, del food, del turismo e delle nuove tecnologie.

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