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Trap, perché il nuovo film di M. Night Shyamalan è una grande occasione sprecata

Nei cinema italiani dal 7 agosto, il nuovo film del papà di “Il sesto senso” convince ma non fino in...

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Nei cinema italiani dal 7 agosto, il nuovo film del papà di “Il sesto senso” convince ma non fino in fondo. La vera perla di diamante è Josh Hartnett

Siamo di fronte a qualcosa di incredibile. Il nuovo film di M. Night Shyamalan, dal titolo Trap, è diventato un vero e proprio fenomeno al botteghino in italiano. Nelle sale dal 7 agosto è arrivato dopo una buona campagna pubblicitaria, costruita a dovere, in cui il pubblico è rimasto colpito (e sedotto) da un film thriller, usuale ma al tempo stesso molto originale nella messa in scena. Eppure, nonostante ciò, il film è stato una grande occasione sprecata che conferma le qualità di un regista che, però, non riesce mai a realizzare qualcosa di unico. M. Night Shaymalan si è imposto come regista visionario nel 1999 con The Sixth Sense, ma dopo il celebre film Bruce Willis, non ha trovato un soggetto di impatto che potesse far brillare le sue doti. Forse, solo Split nel 2016 è stato un caso. Il resto? Tutta noia. E Trap non è da meno. Pur contando su una storia che cattura il pubblico in un vortice sensoriale, le intenzioni finali non hanno bucato lo schermo. Peccato perché, l’interpretazione di Josh Hartnett è stata degna di nota.

Trap, di cosa parla il film?

Cooper è un vigile del fuoco che accompagna sua figlia a un concerto di una giovane e talentuosa pop idol. Il concerto stesso, però, è una trappola che stata ordita dalla polizia in un’operazione congiunta con l’FBI con le intenzioni di catturare un pericoloso serial Killer. Quel killer è proprio Cooper e, una volta che ha scoperto l’inganno, cerca di trovare una via di fuga per impedire che il suo segreto venga scoperto. Lui è scaltro, è intelligente e ha un fascino molto accattivante e alla fine, nonostante qualche intoppo, riesce a trovare una via di uscita insieme alla figlia. È quando torna a casa, però, che si consuma la tragedia. Una volta che la sua identità viene rivelata comincia una corsa forsennata per assicurare alla giustizia un killer pericoloso e mettere in salvo anche la sua prossima vittima.

Un thriller ben confezionato ma in odore di già visto

Dicevamo che il regista, in quanto a inventare storie di grande impatto, non ha eguali. È nella messa in scena che pecca molto. Non perché non abbia talento, questo sia chiaro, ma non ha le potenzialità per trasformare il film in un vero capolavoro. Trap, come quasi tutti i suoi lavori, convincono per una narrazione incisiva, intensa, a tratti emozionante ma queste buone intensioni si sgonfiano con il passar dei minuti. Trap, in questo caso, funziona più nella seconda parte (in cui il killer si rivela per quello che è) invece che nella prima in cui persino i dialoghi sono raffazzonati. E la buona idea di partenza non basta. Di fatti, Trap è stato il film dalle grandi occasioni sprecate. Visto però con un occhio meno critico, è un buon thriller estivo ma nulla di più.

Josh Hartnett che convince nel ruolo di un super cattivo  

Al di là di tutto, forse, l’unica nota di merito di questo film è proprio Josh Hartnett che interpreta Cooper, bello, dannato e scaltro. Da attore che non ha mai brillato nel firmamento di Hollywood e che ha sempre vissuto in sordina le luci della ribalta, torna in un ruolo da protagonista e mostra tutte le sue qualità più innante. Capace di essere così versatile che è impossibile non restare affascinati dal suo personaggio. Il film, in partica, vale solo per lui. Per il resto? Non è il capolavoro che di cui molti giornali hanno parlato.

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