Pavimento Pelvico, le “fondamenta” del Benessere Femminile. Intervista al Dottor Luca Bordoni

I fasci muscolari e i legamenti che compongono il pavimento pelvico avvolgono la zona inferiore della cavità addominale e contengono gli organi pelvici, cioè l’utero, l’uretra, la vescica, la vagina e il retto. 

L’allenamento del pavimento pelvico, se praticato con costanza, ha numerosi benefici per la salute e la qualità della vita della donna. Ne abbiamo parlato con il Dottor Luca Bordoni, proctologo ed esperto di patologie del pavimento pelvico.

Dottor Bordoni, quando parliamo di pavimento pelvico, a quale struttura muscolare ci riferiamo?

Quando si parla di pavimento pelvico, è essenziale considerare un complesso di strutture muscolo-fasciali e legamentose che collaborano per garantire una corretta stabilità della zona pelvica. Queste strutture rivestono un ruolo cruciale nella prevenzione di problematiche fastidiose, come l’incontinenza urinaria o fecale, e sono fondamentali per il buon funzionamento dell’attività sessuale.

Per quali ragioni prendersi cura del pavimento pelvico rappresenta un investimento sulla qualità della vita presente e futura?

 Anche un lieve cedimento di queste “impalcature” può causare disturbi agli organi coinvolti, compromettendo la loro sospensione naturale. Gli organi maggiormente interessati sono la vescica, il retto e, soprattutto, l’utero. Il pavimento pelvico rappresenta quindi le fondamenta della nostra salute, influenzando funzioni essenziali per il nostro benessere.

Quali sono i segnali che il nostro pavimento pelvico ci invia quando ha bisogno di attenzione?

L’alterazione della statica pelvica, con la discesa della vescica può causare disturbi come l’incontinenza urinaria o la difficoltà a urinare, poiché la vescica prolassata non riesce più a funzionare correttamente. Un utero prolassato, occupando in parte o totalmente la vagina, rende invece molto difficoltoso l’atto sessuale. Nel caso del retto prolassato, schiacciato da utero e vagina, l’evacuazione diventa problematica e insoddisfacente.

La valutazione del pavimento pelvico è fondamentale e particolarmente importante sia in gravidanza che dopo il parto e durante la menopausa. Perché?

Una delle prime avvisaglie è una sensazione di ‘pesantezza’ nella zona pelvica, spesso associata a una percezione di ingombro vaginale e a modificazioni delle funzioni degli organi correlati, come incontinenza urinaria o stipsi. Fattori come gravidanza, menopausa, cambiamenti ormonali e l’invecchiamento delle strutture di sostegno possono portare a modificazioni anatomiche (prolassi) e funzionali (la secchezza delle mucose), influenzando negativamente il benessere quotidiano della donna. Tuttavia, è possibile intervenire con la riabilitazione del pavimento pelvico.

In cosa consiste la riabilitazione del pavimento pelvico?

Prevede fino a tre approcci differenti a seconda delle specifiche esigenze del paziente. Il primo è la rieducazione funzionale che comprende esercizi chinesiterapici, biofeedback e/o elettrostimolazione. Il secondo approccio è l’intervento sulla struttura muscolare con tecniche di radiofrequenza ed elettroporazione. Infine vi è l’Azione biostimolante, antinfettiva e antinfiammatoria che si esegue tramite l’uso dell’ozono. La radiofrequenza agisce attraverso l’ipertermia, un processo che stimola la produzione di nuovo collagene di tipo I, favorendo la rigenerazione e il recupero funzionale dei tessuti. L’elettroporazione, invece, rende temporaneamente permeabile la membrana cellulare, permettendo il passaggio di molecole attive che altrimenti non potrebbero attraversarla, migliorando l’efficacia del trattamento. Nel nuovo centro M2 Quality a Milano-Segrate, queste problematiche vengono affrontate con trattamenti avanzati e personalizzati, studiati per rispondere alle esigenze specifiche di ogni paziente.