Festività natalizie e depressione. Intervista alla Dottoressa Luana Valenzano

L’atmosfera tipica delle feste natalizie non sempre è fonte di gioia come si può pensare.

Molte sono le persone che vivono questo particolare periodo dell’anno con angoscia, malinconia e nostalgia. È questo il periodo dell’anno in cui inevitabilmente ci si ritrova a fare bilanci sull’anno che sta terminando e non sempre i risultati ottenuti sono soddisfacenti e all’altezza delle proprie aspettative.

È inevitabile sentirsi frustrati o sotto stress soprattutto quando a causa di cene e aperitivi in famiglia e al lavoro non ci si sente a proprio agio.

Questo stato di malessere generalizzato che mina inevitabilmente il proprio benessere psicologico viene definito “Christmas Blues”.

Molti sono i fattori che contribuiscono a determinarlo. Su di esso ne facciamo chiarezza con la Dottoressa Luana Valenzano, psicoterapeuta sistemico- relazionale, analista del comportamento e team leader di Unobravo.

Dottoressa Valenzano, perché le festività natalizie trasmettono tristezza e angoscia?

Il Natale è tradizionalmente associato a gioia, festa e condivisione, tuttavia, questa narrazione, spesso irrealistica e carica di aspettative, potrebbe diventare fonte di pressione e disagio per alcune persone.

Le aspettative di perfezione, amplificate molto anche dai media e dai social network, potrebbero alimentare confronti, generando ansia, insicurezze e senso di inadeguatezza.

Questo periodo, inoltre, può intensificare emozioni legate a perdite o difficoltà personali: il ricordo di persone care che non ci sono più, problemi economici o rapporti familiari complessi.

A tutto questo si aggiunge il tradizionale “bilancio di fine anno”, un’occasione che spesso porta a concentrarsi più su ciò che non si è riusciti a realizzare, trascurando i traguardi raggiunti e i progressi compiuti. Questo atteggiamento può acuire sentimenti di insoddisfazione e frustrazione, oscurando gli aspetti positivi e trasformando una riflessione potenzialmente costruttiva in un momento di stress e auto-critica.

Il “mito del Natale perfetto” rischia così di escludere chi sta affrontando momenti di fragilità, accentuando solitudine, malinconia e ansia. Per questo è fondamentale ricordare che non esiste un solo modo giusto per vivere le festività: ognuno ha il diritto di celebrarle in sintonia con le proprie emozioni e senza sentirsi obbligato a conformarsi a convenzioni o a standard di perfezione difficilmente raggiungibili.

Chi sono i soggetti più predisposti a vivere le festività con angoscia e tristezza?

Le festività possono rivelarsi particolarmente complesse per chi vive lontano dalla famiglia, in condizioni di isolamento o senza una solida rete di supporto sociale.

Per chi ha subito un lutto recente o si confronta con relazioni familiari conflittuali, il clima festivo può diventare un doloroso richiamo a ciò che manca, trasformando occasioni di celebrazione in momenti di malinconia.

Anche le donne, su cui spesso ricadono la maggior parte delle mansioni organizzative durante le feste, possono essere maggiormente esposte a stress e affaticamento emotivo.

A ciò si aggiungono le sfide di chi affronta situazioni economiche precarie o convive con disturbi psicologici preesistenti, come ansia, depressione o disturbi alimentari, che possono acuirsi in contesti sociali tipici delle festività, come pranzi e cene.

È fondamentale riconoscere che provare emozioni complesse durante questo periodo non è segno di debolezza, ma una naturale espressione della complessità umana. La densità emotiva e simbolica del Natale può rendere queste sensazioni ancora più intense, sottolineando l’importanza di vivere questo periodo con consapevolezza e rispetto per sé stessi e i propri bisogni.

 

Questa malinconia può associarsi ad altri disturbi psicologici?

La malinconia natalizia, comunemente conosciuta come “Christmas Blues”, non rappresenta una diagnosi clinica, ma descrive un insieme di emozioni e stati d’animo che possono manifestarsi durante il periodo delle festività. Questi sentimenti, spesso caratterizzati da tristezza, ansia o senso di vuoto, possono, in alcuni casi, sovrapporsi a disturbi psicologici già esistenti, come ansia generalizzata o depressione.

Il periodo invernale, inoltre, coincide con il picco del disturbo affettivo stagionale (SAD), una condizione legata alla ridotta esposizione alla luce solare, che influisce negativamente sulla produzione di serotonina, un neurotrasmettitore fondamentale per la regolazione dell’umore. La combinazione tra l’impatto biologico dei mesi invernali e le pressioni emotive delle festività può avere un forte impatto sul tono dell’umore di alcune persone.

Tuttavia, il “Christmas Blues” è generalmente transitorio e legato alle specificità del periodo natalizio. In alcuni casi, però, può rappresentare un segnale di problematiche emotive più profonde, che meritano attenzione. Se la malinconia persiste oltre le festività o interferisce significativamente con il benessere quotidiano, è fondamentale considerare il supporto di un professionista. Un percorso psicologico può fornire uno spazio sicuro per esplorare le cause del disagio, sviluppare strategie di gestione emotiva e riscoprire un equilibrio più stabile e duraturo.

 

Quanto l’andamento dell’anno e i successi o fallimenti personali possono influire sullo stress?

Il periodo natalizio invita spesso a riflettere sull’anno trascorso, trasformandosi in un momento di bilanci. Questa introspezione, se da un lato può offrire spunti di crescita, dall’altro rischia di enfatizzare sentimenti di insoddisfazione o inadeguatezza, specialmente se gli obiettivi prefissati non sono stati raggiunti. Per alcune persone, il confronto tra ciò che è stato realizzato e ciò che si sperava di ottenere può generare ansia e frustrazione. Tuttavia, concentrarsi esclusivamente sui fallimenti può oscurare i progressi fatti, i successi – piccoli o grandi – ottenuti o le esperienze significative vissute. Adottare una prospettiva equilibrata, che valorizzi anche le piccole conquiste, permette di trasformare il bilancio di fine anno in un’opportunità di consapevolezza e motivazione per il futuro. Questo approccio aiuta a ridurre lo stress e a vivere il Natale e la fine dell’anno con maggiore serenità​.

C’è chi particolarmente in questo periodo non sopporta il ricongiungimento coi familiari. Come affrontarlo?

Il ricongiungimento familiare durante le festività per alcuni può rappresentare una sfida, soprattutto se ci sono conflitti non risolti o dinamiche relazionali complesse.

Questi momenti, che nell’immaginario collettivo dovrebbero essere fonte di gioia e armonia, possono invece diventare terreno fertile per incomprensioni o tensioni latenti. Per affrontare queste situazioni con maggiore serenità, è fondamentale ascoltare sé stessi e definire confini chiari e realistici, sia sul piano emotivo che pratico. Ad esempio, può essere utile pianificare in anticipo quanto tempo trascorrere con la famiglia e quali momenti, invece, dedicare a sé per recuperare energia e mantenere un equilibrio emotivo. Anche una comunicazione aperta e rispettosa è essenziale: esprimere i propri bisogni e desideri senza timore di essere giudicati aiuta a prevenire incomprensioni e a creare un’atmosfera più distesa. È altrettanto importante riconoscere che non tutte le relazioni possono essere perfette e che non è nostro compito risolvere ogni conflitto o portare armonia a tutti i costi. Focalizzarsi sugli aspetti positivi delle interazioni familiari, come il legame con persone care o i momenti di condivisione autentica, può alleggerire il peso delle difficoltà e rendere le festività più autentiche e significative. Accettare l’imperfezione e riconoscere il valore delle piccole cose consente di vivere il periodo natalizio con maggiore leggerezza e gratitudine.

Come possono familiari e amici supportare chi è predisposto a provare emozioni negative a Natale?

Il supporto di familiari e amici può avere un valore inestimabile per chi vive il Natale con malinconia o difficoltà emotive. Il primo passo è offrire un ascolto empatico, cercando di comprendere le emozioni altrui senza giudicarle o sminuirle. Accettare i sentimenti della persona, anche quando appaiono distanti dall’atmosfera di festa, è essenziale per creare un clima di accoglienza e comprensione.

Rispettare i tempi e i confini personali è altrettanto importante. Forzare partecipazioni a eventi o imporre comportamenti che non risuonano con il vissuto della persona può aumentare il disagio. Al contrario, lasciare spazio per esprimersi liberamente e sentirsi autentici favorisce una maggiore connessione. Proporre momenti di qualità, come una passeggiata rilassante, la visione di un film o una conversazione sincera, può aiutare a rafforzare il legame e a creare una sensazione di vicinanza.

Anche i piccoli gesti possono fare una grande differenza. Un messaggio di affetto, un invito gentile o un semplice gesto di attenzione possono trasmettere calore e far sentire la persona meno sola. È importante ricordare che non servono grandi dimostrazioni per mostrare supporto: la presenza autentica, anche in silenzio, può essere il dono più prezioso in un periodo così emotivamente intenso.

 

Un consiglio per affrontare le festività natalizie con serenità…

Per vivere il Natale con maggior serenità, è fondamentale partire da un ascolto sincero di sé, delle proprie emozioni e necessità. In un periodo spesso carico di aspettative e di impegni, è utile ridimensionare l’idea di un Natale perfetto. Accettare che le festività possano essere imperfette e che non tutto debba necessariamente andare secondo i piani, è fondamentale per alleggerire la pressione spesso legata alle festività.

Prendersi momenti di pausa, anche nelle giornate più frenetiche, diventa un importante gesto di cura verso sé stessi.

Infine, è importante ricordare che il vero spirito del Natale si trova nelle relazioni autentiche e sincere. Trascorrere tempo con chi ci fa sentire amati, compresi e accolti arricchisce profondamente questa festa, dando ad ogni momento un significato più profondo. Le connessioni genuine, libere da aspettative irrealistiche o convenzioni sociali, sono ciò che rende davvero speciale il Natale. In un mondo spesso frenetico e carico di apparenze, è proprio la qualità dei legami che coltiviamo a donare al Natale il suo valore più autentico e significativo.

 

E se questa malinconia e tristezza non si limitano solo a questo periodo?

Quando la malinconia persiste oltre le festività o si ripresenta ciclicamente, potrebbe essere il segnale di un disagio più profondo che merita attenzione. In questi casi, è fondamentale non ignorare le proprie emozioni, ma piuttosto riconoscerle e considerare l’opportunità di cercare un supporto professionale. Con la terapia psicologica è possibile conoscersi meglio, esplorare le radici profonde di ciò che ci causa malessere o disagio e acquisire strumenti efficaci per gestire le emozioni in modo più sano e consapevole.

Un percorso può favorire una comprensione più profonda delle proprie emozioni, migliorando la qualità della propria vita e favorendo un benessere duraturo.